«Stiamo subendo» Le tensioni nel M5S sulla scelta di mediare
MILANO Un tranquillo weekend di paura per i Cinque Stelle. Tra i ballottaggi dove si giocano futuro e credibilità, le tensioni interne che si autoalimentano e la questione della revisione del reddito di cittadinanza che preoccupa i big e non solo, sembra non esserci pace per il Movimento. Proprio la questione del reddito è il tema che infiamma la giornata. «Non siamo disposti a cedere assolutamente», dicono i vertici. Ma in realtà dietro le quinte si discute. Si vocifera nel M5S che il Mef abbia un piano da proporre (una piattaforma per mettere in contatto aziende e beneficiari senza passare dai centri per l’impiego). Una mossa che però trova le perplessità M5S sul mancato utilizzo dei centri d’impiego.
Ma la questione tra i Cinque Stelle rischia di essere anzitutto politica. «Siamo tutti concordi che delle modifiche siano indispensabili, ma non possiamo ogni volta trovarci impreparati», commenta un pentastellato. Parole diverse, stesso concetto: «Dovevamo intestarci noi le evoluzioni, non subirle». In realtà nel Movimento si lavora da settimane a una revisione. Un gruppo di lavoro interno ha studiato la pratica. Tra le proposte messe in campo anche quella di facilitare l’accesso al reddito per i migranti. «Forse sul reddito sarebbe servita una discussione collettiva», dice un Cinque Stelle.
Confrontarsi è difficile, perché all’interno del Movimento il clima è tutto fuorché sereno. Tutti aspettano le nomine di Giuseppe Conte. Il presidente ha deciso di irrobustire la struttura che lo coadiuverà nella guida del M5S. Il toto-nomi dei cinque vicepresidenti impazza, ma dimaiani è fichiani si sfilano dalla corsa. Il rischio per Conte è non riuscire a racchiudere tutte le anime del Movimento nel nuovo soggetto. «Più che nuovo corso, rischia di essere una ribollita». C’è anche da sciogliere il nodo del capogruppo a Montecitorio. Il mandato di Davide Crippa scade a dicembre. Il presidente M5S è favorevole a una svolta immediata, Beppe Grillo è di parere opposto. Non è sfuggito ai più un richiamo a Crippa in un post del garante.
In questo quadro complesso si inseriscono i ballottaggi: il Movimento aspetta i successi (da alleato) nei capoluoghi per sventolare un eventuale aumento dei consiglieri comunali, ma l’attenzione è sui piccoli centri (una decina circa) dove i Cinque Stelle cercano la conferma in solitaria. Da Pinerolo a Cattolica: lì si misurerà la tenuta del M5S.