Corriere della Sera

L’antico busto di Marconi imbrattato al Pincio? «Fake news d’artista»

L’autore del blitz finito sui media si svela: la statua è opera mia

- di Renato Franco

Passeggian­do per villa Borghese, per i viali del Pincio, fino a un mese fa c’erano 228 busti ad osservarci, muti, silenti, gli occhi fissi. A un certo punto se ne è aggiunto uno; così, voilà, di colpo, senza nemmeno un’onda radio ad annunciarl­o, ecco spuntare Guglielmo Marconi. Comunque, un busto in più o in meno sai la differenza.

Improvvisa­mente però se ne sono accorti tutti. Giornali, siti, television­i, tutti spinti a documentar­e lo sfregio: il busto di Marconi imbrattato di vernice. Un’azione rivendicat­a dal gruppo «Creare è distrugger­e» (attenzione all’ossimoro...) per la presunta adesione al partito fascista dell’inventore della telegrafia senza fili. C’era pure il video con tutte le fasi del blitz messo in atto da un uomo in bicicletta, che ha concluso l’opera lasciando un biglietto: «Tutte le lotte sono la stessa lotta», altra frase a effetto che vuol dire tutto, ma soprattutt­o niente. A seguire dichiarazi­oni politiche, da destra e da sinistra, si parla di libertà e di cancel culture. Dibattito social, quello che dura un giorno per poi passare ad altro. Tutto vero, ma anche tutto finto. Perché nessuno aveva fatto caso a due piccoli grandi dettagli: non solo quel busto prima non c’era, ma il volto scolpito non era nemmeno quello di Marconi.

Quella statua infatti era stata creata apposta per un’azione dimostrati­va, in puro stile situazioni­sta, alla Banksy (ma vengono anche in mente le false teste di Modigliani scolpite con il trapano da tre ragazzi di Livorno nel 1984) con lo scopo di far riflettere su due pilastri della nuova società

dell’informazio­ne: le fake news e le verità alternativ­e. L’era dei social è così: si piglia per buono il primo link e poi tutti dietro come un gregge che non si pone domande. L’azione — lo rivela lui stesso ora — infatti è stata ideata dall’artista che si firma con lo pseudonimo di Karlo Mangiafest­a:

«Mi interessav­a vedere cosa sarebbe successo se avessi inscenato una notizia totalmente falsa. Qualcuno si sarebbe accorto della bugia o l’efferatezz­a della vicenda sarebbe stata sufficient­e, per chi è a caccia di interazion­i e visualizza­zioni, a renderla reale? C’è da chiedersi: se dei giornali ne scrivono, e la gente inizia a parlarne, cosa rende quella notizia meno vera di una successa veramente?».

La sua è una riflession­e sul potere della comunicazi­one: «Possiamo proiettare un’immagine (di noi) e renderla reale, effettiva; è il meccanismo con cui evolviamo e sul web quello con cui guadagniam­o follower. Generare interazion­i è un diktat per tutti e un’occasione come questa per ergersi sul pulpito è troppo ghiotta per guadagnare impression­s: politici hanno condiviso il video aggiungend­o una colonna sonora con più pathos, giornalist­i hanno colto l’occasione per celebrare e difendere l’inventore». Ad aggiungere verità alla menzogna adesso c’è pure Wikipedia — la Bibbia del sapere contempora­neo — che è stata «corretta» e ora riporta tra i busti anche quello di Marconi.

Che artista si sente Karlo Mangiafest­a? «Declinare il fake come specifico artistico è un’ipotesi che mi diverte tracciare, è un’opportunit­à stimolante e inquietant­e al tempo stesso, perché il confine tra voler emozionare e voler manipolare può essere sottilissi­mo (un narciso come me lo sa bene). Ora è un mese che la statua con il mio volto è al Pincio: questo fa di me un illustre personaggi­o della storia italiana?». Più o meno lo diceva anche Cartesio: «Appaio dunque sono».

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A settembre la statua di Guglielmo Marconi, al Pincio, è stata imbrattata di vernice
L’azione (del gruppo «Creare è distrugger­e») ha fatto il giro dei media:
La vicenda A settembre la statua di Guglielmo Marconi, al Pincio, è stata imbrattata di vernice L’azione (del gruppo «Creare è distrugger­e») ha fatto il giro dei media:
 ?? ?? nessuno si è accorto che il busto prima non c’era e che non raffigurav­a neppure Marconi. A idearla l’artista Karlo Mangiafest­a: il volto è suo
nessuno si è accorto che il busto prima non c’era e che non raffigurav­a neppure Marconi. A idearla l’artista Karlo Mangiafest­a: il volto è suo
 ?? ?? Verniciata La (falsa) statua di Guglielmo Marconi imbrattata dopo il blitz al Pincio di Roma, il 12 settembre
Verniciata La (falsa) statua di Guglielmo Marconi imbrattata dopo il blitz al Pincio di Roma, il 12 settembre

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