Corriere della Sera

Tutti pazzi per il Salone

File ai padiglioni, editori felici, boom di vendite (+80%) Il direttore Lagioia: «Siamo vivi». Torino fa il pienone e pensa alla prossima edizione (con il nodo Eurovision)

- (r. c.) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Ècome se dicessero: siamo ancora qui, siamo vivi»: Nicola Lagioia, direttore del Salone, osserva la folla che riempie i corridoi e sembra più numerosa di ogni altra edizione. Il presidente Giulio Biino è quasi commosso: «Vedo tantissimi volti felici». File lunghissim­e si snodano nei padiglioni. Tutti in coda per Cesare Cremonini dal vivo; per ascoltare, in streaming, David Quammen; per vedere Carlo Verdone o Stefania Auci (che ha annunciato l’arrivo di un nuovo libro e la fine della saga dei Florio). Ma ci sono anche le decine di persone rimaste fuori da incontri profession­ali impegnativ­i, come quelli sulla traduzione. Il Salone sbaraglia ogni previsione ed è facile immaginare che, se non supererà il record del 2019 (148 mila presenze), sarà solo perché, causa pandemia, le scuole hanno portato 11 mila presenze contro le 30 mila dell’ultima edizione. Gli editori cantano vittoria, molti vantano vendite mai viste (con punte dell’80 per cento superiori a due anni fa). Che fosse un’edizione speciale s’è capito subito: «Quando, chiuso nella Sala Oro per l’inaugurazi­one, ho visto sui siti le prime foto dei padiglioni pieni ho pensato: sono vecchie — dice Lagioia —. Mi sbagliavo». Non è ancora tempo di parlare della prossima edizione, ma bisogna riflettere sulle date, visto che l’Eurovision Song Contest sarà a Torino tra 10 e 14 maggio, periodo a cui il Salone aveva pensato. «Comunicher­emo le date con il sindaco insediato — spiega Biino —, ma stiamo valutando di spostarci o la settimana prima o quella dopo. L’Eurovision è un valore aggiunto e noi cercheremo nuove contaminaz­ioni».

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