Corriere della Sera

Yuri il debuttante con l’oro al collo «Milano vi stupirà»

Romanò dal trionfo europeo alla Superlega «Mi chiamano Iceman come Raikkonen»

- Flavio Vanetti

È nato a Monza, Yuri Romanò non poteva non avere la Formula 1 nel sangue. «Ce l’ho eccome, coltivata anche perché nello studio di papà lavorava un commissari­o di pista. Ho sempre seguito dal vivo il Gran premio d’Italia, zone preferite la Prima Variante e la Variante Ascari». Il filo diretto con i motori sta poi nel soprannome: «Un mio compagno di squadra mi ha soprannomi­nato Iceman. Sì, come Kimi Raikkonen. Sono freddo, so tenere la faccia da pokerista per non dare indicazion­i all’avversario».

Yuri, però, non fa il pilota. È un pallavolis­ta, gioca nel ruolo di opposto. Vi ricordate il ragazzo che in una fase critica della finale europea Italia-Slovenia entra e a suon di bordate, precise come un laser, gira a favore della Nazionale azzurra una partita che stava scivolando via? Ecco, è lui. Ed è il nuovo braccio armato dell’Allianz Milano (alias Power Volley) che oggi debutta nella Superlega dopo aver riposato nel primo turno di un campionato dispari. Avversario, guarda un po’, proprio Monza, nel senso della Vero Volley la cui ragione sociale è Volley Milano.

Romanò & Co cominciano dunque da un derby che per Yuri, pensando alle radici, è anche del cuore. Sarà l’inizio di un lungo percorso («Dovremo usare la strategia del passo dopo passo che ha funzionato in azzurro») nel quale un’Allianz rinnovata si ripromette «di essere una corsara del campionato, brava nella terra di mezzo della classifica e cinica nell’approfitta­re di eventuali passaggi a vuoto di chi sulla carta è superiore». Con un Romanò nel motore potrebbe essere più semplice («Ma io, nonostante i 24 anni, sono debuttante nella Superlega e lo spazio me lo dovrò guadagnare»), magari ripensando proprio a quei minuti di Italia-Slovenia, quando ha rimpiazzat­o Giulio Pinali. Detto e fatto: «Immaginavo che potessi entrare, era già successo nel girone eliminator­io, sempre contro la Slovenia:

quindi mi ero preparato. L’allenatore De Giorgi mi ha avvisato di stare pronto e a quel punto mi sono detto che, se avessi riflettuto su dove ero e su quello che avrei dovuto fare, sarebbe finita in un disastro. Mi sono liberato la testa ed è stato molto più bello di come me l’ero immaginato».

Parlare con Yuri significa relazionar­si con un ragazzo educato e dai modi pacati («Però so incavolarm­i, tranquilli»), che ha una passione per tutti gli sport («Se ho tempo, accendo la tv e guardo partite, match, eventi, insomma quello che c’è»), che giocava a calcio («Terzino e ala sinistra: in un anno sono cresciuto di 15 cm e ho cambiato, scegliendo il volley perché mia mamma l’ha giocato e mia sorella pure») e che coltiva l’«interismo» come fede: «Con papà andavo allo stadio. Zanetti è l’idolo assieme a Barella, che spero rimanga per regalarci un grande ciclo».

Il ciclo importante lo vuole anche il volley milanese, risoluto a crescere senza piangersi addosso se Milan, Inter e l’Armani nel basket oscurano. «Siamo un po’ come l’Urania, la seconda squadra della pallacanes­tro: stiamo costruendo­ci un seguito». Lui conta di aggiungere «più muri perché sono alto e li devo fare» a una potenziali­tà offensiva, tra battuta e attacco, davvero di prima fascia. Il resto lo dirà il campionato: «Siamo una squadra lunga, con alternativ­e in ogni ruolo. Perugia e Modena mi paiono di un altro livello assieme a Civitanova, che a volte è un po’ snobbata salvo essere poi lei a vincere, come ha dimostrato nell’ultima stagione. Ma poi c’è un territorio da conquistar­e». Le mani-laser di Iceman Yuri sono pronte a colpire.

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Yuri Romanò, 24 anni, monzese, primo a destra, festeggia la medaglia d’oro conquistat­a a Katowice dalla Nazionale italiana del c.t. Fefè De Giorgi all’ultimo Europeo. Insieme a lui Michielett­o e Recine (Ipp)
Gioia Yuri Romanò, 24 anni, monzese, primo a destra, festeggia la medaglia d’oro conquistat­a a Katowice dalla Nazionale italiana del c.t. Fefè De Giorgi all’ultimo Europeo. Insieme a lui Michielett­o e Recine (Ipp)

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