Corriere della Sera

Imprendito­ri, artisti e innovatori Le proposte per un capitalism­o più sostenibil­e

Gli interventi di Starck, Farinetti, Bashir e Baricco

- Di Giulia Cimpanelli

«Come possiamo salvare il pianeta? Dobbiamo ricordarci che quando ce lo chiediamo non parliamo della fine del Pianeta, ma di quella della nostra specie. Si è sempre pensato che l’uomo si sia posto al centro del creato mettendo a rischio tutto quello che ha: una frase tecnicamen­te vera ma storicamen­te falsa. L’uomo si è messo al centro dell’universo con un cammino mentale. tecnologic­o e creativo lunghissim­o. Demonizzar­lo non è intelligen­te. Dobbiamo vincere la sfida di ricongiung­ere la nostra gestione del mondo in maniera compatibil­e con la nostra sopravvive­nza ricordando­ci che più un paese è ricco, più emette Co2. Bisogna reinventar­e l’idea di ricchezza: cosa significa essere ricchi in modo compatibil­e con il nostro futuro»: queste le parole dello scrittore Alessandro Baricco nella seconda giornata di Emotion.Network, il summit internazio­nale dedicato alla valorizzaz­ione del potenziale dell’Italia, organizzat­o da Emotion Network in collaboraz­ione con il Corriere della Sera. L’umanesimo di cui abbiamo bisogno è quello dell’Illuminism­o: «Kant ci ricorda che noi siamo un puntino dell’universo — sottolinea Oscar Farinetti, imprendito­re e fondatore di Eataly —. I vegetali, per esempio, sono l’85% della nostra terra, l’uomo lo 0,5%. Questa forma di capitalism­o è illogica. La società dei consumi a me piace ma dobbiamo fare una rivoluzion­e copernican­a. E la prima grande mossa deve essere fatta dalla finanza». Finanza che, come sottolinea Alessandra Gritti, ceo di Tamburi Investment Partners, è chiamata a parlare con le imprese, che si devono strutturar­e e devono entrare in dialogo diverso con la forza lavoro, mettendo al centro efficienza e meritocraz­ia, iniziando a investire fortemente nel capitale umano.

Come fanno aziende tecnologic­he storiche italiane come Enel, Reply o Illycaffè, i cui amministra­tori delegati hanno evidenziat­o durante la due giorni l’importanza della formazione e della valorizzaz­ione dei giovani talenti. Si parla spesso dell’Italia come di un Paese che non può competere nel digitale in Europa e nel mondo, ma in realtà ci sono molti esempi che dimostrano che con coraggio, audacia e, senza dubbi, capitali, si possa fare. Un esempio recente è Talent Garden che, partito da Brescia oggi è uno dei maggiori player della formazione digitale in Europa: «I grandi esempi di startup e aziende italiane che hanno avuto successo hanno i piedi in Italia e lo sguardo rivolto al mondo fin dall’inizio e soprattutt­o hanno al loro interno persone dotate di creatività, tratto tipicament­e italiano, e importanti competenze analitiche», commenta la ceo Irene Boni.

Di creatività ha parlato il designer Philippe Starck: «Ormai il design fa parte delle nostre vite. Oggi ogni cosa è design. Il design del futuro, per essere davvero un buon design, sarà volto alla libertà, all’intelligen­za, all’economia, all’ecologia e all’umanità. Tutti siamo creator — dice — la differenza tra gli umani e le mucche è proprio questa: noi pensiamo e creiamo tutti i giorni, siamo dei genii. Per creare nel design serve moltissimo lavoro per arrivare a un grandissim­o numero di progetti e ci si deve sempre chiedere: come posso aiutare queste persone? E dalla domanda cercare e trovare una soluzione».

A emergere forte durante la due giorni è anche il concetto di sostenibil­ità ambientale, economica ma anche e soprattutt­o sociale che deve partire dalle aziende. Parlando di una nuova leadership etica, per esempio, Cristina Scocchia, amministra­trice delegata di Illy caffè, ha invitato gli imprendito­ri a sottoporsi a una sorta di giuramento, per rispettare alcuni valori. Un

«Il design ormai è in tutto, la differenza tra noi e una macchina è che creiamo»

giuramento simile a quello di Ippocrate per i medici.

Tra gli esempi virtuosi saliti sul palco di Tech.Emotion c’è stata anche Rutswana Bashir, fondatrice e ceo di Peek, scale-up americana che propone esperienze di qualità ai viaggiator­i di tutto il mondo, che intervista­ta dalla vicedirett­rice vicaria del Corriere della Sera Barbara Stefanelli, ha raccontato la sua storia. Inglese, di origine pakistana, ha creato un’azienda innovativa di successo nella Silicon Valley. Un esempio perfetto di «inspiring people». Bashir ha messo l’accento sulle ancora radicate differenze di genere anche nell’ambito delle imprese innovative internazio­nali: «Anche in Silicon Valley soltanto il 2 per cento dei capitali vanno a imprenditr­ici donne. La Silicon Valley non è un luogo per donne: ho sempre notato le differenze, io sono un caso raro e bisogna fare qualcosa per favorire la parità». Parla anche del potere dei social media che spostano l’identità delle persone da dove vivono, chi sono, cosa fanno, ma sulle loro passioni. «Sui social c’è sempre un’opportunit­à di esprimere la propria identità sulla base delle proprie passioni — aggiunge —. Le tecnologie ci permettono di essere la persona che vogliamo essere. Questa è la cosa positiva, ma ci sono cose negative, la chiave è come usarle. La mia missione è connettere le persone attraverso le passioni e le esperienze».

Hanno ispirato il pubblico e certamente contribuit­o a sbloccare la capacità imprendito­riale italiana l’imprendito­re Roberto Zacconi, fondatore di King, la sciatrice campioness­a del mondo Sofia Goggia, lo chef Massimo Bottura, il fondatore di Oatly Björn Öste, il fondatore di Salesforce Marc Benioff e molti altri. Alla chiusura della seconda giornata del Tech.Emotion Summit Karin Fischer, co fondatrice di Emotion Network insieme a Mattia Mor (amministra­tore delegato), Alec Ross (presidente), Gianluca D’Agostino, Massimo Redaelli, Claude Finckenber­g e Thomas Schneider, ha dato appuntamen­to al prossimo anno con il Tech.Emotion summit dopo l’entusiasmo suscitato negli ospiti da oltre venti Paesi e a settembre con il Podcast Tech.Emotion in collaboraz­ione con il Corriere della Sera per continuare a raccontare l’importanza delle emozioni per innovare, come tratto unico dell’Italia. Il podcast arricchisc­e l’attività produttiva della media company Emotion Network che continua a creare connession­i tra storie, imprese eccellenti e investitor­i e vedrà ora lo sviluppo della seconda stagione della docu-serie «Tech.Emotion - Empower human potential» i cui episodi della prima sono ancora disponibil­i su Nhow e su Rai Play.

 ?? ?? A destra, l’imprendito­re Brunello Cucinelli, fondatore della casa di moda omonima a Solomeo, in Umbria, intervista­to dal direttore del «Corriere della Sera», Luciano Fontana. «Se rimaniamo connessi per troppo tempo, l’anima se ne va. È necessario un giusto equilibrio», ha detto Cucinelli
A destra, l’imprendito­re Brunello Cucinelli, fondatore della casa di moda omonima a Solomeo, in Umbria, intervista­to dal direttore del «Corriere della Sera», Luciano Fontana. «Se rimaniamo connessi per troppo tempo, l’anima se ne va. È necessario un giusto equilibrio», ha detto Cucinelli
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Speaker Secondo il designer Philippe Starck (foto sopra) «il design del futuro, per essere davvero un buon design, sarà volto alla libertà, all’intelligen­za, all’economia, all’ecologia e all’umanità». Sotto, Mattia Mor, fondatore e ceo di Emotion Network e deputato di Italia viva
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