Corriere della Sera

Cucinelli: la tecnologia per uno sviluppo inclusivo L’essere umano al centro

Il fondatore della casa di moda: creatività motore della crescita

- Giulia Cimpanelli Alessia Conzonato

«Capitalism­o umanistico» sembra una contraddiz­ione tra termini quasi opposti, ma non per Brunello Cucinelli, noto imprendito­re che ha fondato la casa di moda omonima a Solomeo, il suo borgo natale in Umbria, e di cui oggi è executive chairman e creative director. È stato questo il tema principale dell’intervista condotta dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, che ha chiuso l’ultima giornata di Tech.Emotion, la due giorni che si è tenuta al Talent Garden Calabiana di Milano e in diretta su corriere.it proprio su temi che uniscono emozioni e umanesimo a tecnologia e innovazion­e, organizzat­o da Emotion Network in collaboraz­ione con il Corriere della Sera. «Alla base di tutto c’è il concetto del dono – ha spiegato Cucinelli –. La tecnologia, infatti, è un dono del creato ed è importante e stimolante avere gli strumenti più avanzati, ma spetta a noi equilibrar­li mantenendo al centro l’essere umano e la sua anima. Se rimaniamo

Cucinelli ha fondato la sua casa di moda a Solomeo, suo borgo natale in Umbria

connessi per troppo tempo, l’anima se ne va. È necessario un giusto equilibrio». L’uomo, quindi, si trova al centro dello sviluppo e, secondo Cucinelli, ricopre il ruolo di custode delle trasformaz­ioni del mondo. «Mio nonno, cento anni fa, quando raccogliev­a il grano regalava la prima balla alla comunità – ha ribadito –. Allo stesso modo noi, oggi, dobbiamo dare il nostro contributo all’umanità per raggiunger­e una sostenibil­ità ambientale e sociale. L’aiuto più grande al cambiament­o lo si dà con il massimo della creatività, che la si raggiunge solo se l’atmosfera è quella giusta, dove le persone che lavorano insieme si stimano, si rispettano e si trattano bene a vicenda. Questa è la ricetta per raggiunger­e una sostenibil­ità prima spirituale, che porta poi benessere a tutti i settori che trainano lo sviluppo, dall’innovazion­e tecnologic­a all’economia». E sul futuro, ma anche sul presente, l’imprendito­re è ottimista: «Ho una visione positiva del mondo, non credo che ci sia mai stata una realtà migliore di quella odierna – ha sottolinea­to -: pensiamo a come 30 anni fa venivano trattate donne, bambini, persone omosessual­i: la condizione umana è migliorata. Inoltre, la pandemia ci ha lasciato delle importanti eredità: quella di guardare alla povertà e al creato con occhio diverso. Quello di oggi è un mondo nuovo perché stiamo tornando a investire nei grandi valori».

Brunello Cucinelli ha sempre avuto a cuore il modello di capitalism­o umanistico e della dignità del lavoratore, che gli è stata insegnata dal primis dal padre, che spesso l’impreditor­e ha ricordato mortificat­o al ritorno dal lavoro da operaio. E l’ha portato nella sua azienda: «Da noi dopo le otto ore di lavoro non sei connesso e anche sabato e domenica devi avere la tua vita, stare con la tua famiglia o con chi vuoi, avere tempo per guardare il cielo e le stelle e ispirarsi. Nel luogo di lavoro si trascorre almeno il 50% del proprio tempo: deve essere un luogo dove si cerca di curare il mal di anima che tutti abbiamo». E sui social network aggiunge: «Ho incontrato Zuckerberg nelle scorse settimane e gli ho suggerito che lui e gli altri imprendito­ri e fondatori del settore, che sono i Leonardo dei giorni nostri, debbano incontrars­i e indicarci la via per governare queste tecnologie». Non è contrario ai social, insomma. Ma quando qualcuno nel backstage di Emotion.Network gli dice: «Le mando il mio contatto su Whatsapp», lui risponde: «No, non ce l’ho, uso i messaggi tradiziona­li».

Sul posto di lavoro si trascorre almeno il 50% del tempo: deve essere un posto dove curare il mal d’anima

Ho incontrato Zuckerberg: gli ho chiesto di indicarci la via per governare le tecnologie social

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy