L’edilizia pubblica e la Cattolica «di vetro»
«Costruire in Italia è un mestiere complesso, sia per la forte identità del paesaggio che per l’eredità architettonica del passato e, non ultima, per la complessità legislativa». Così Gianmaria Beretta, fondatore dello studio «Beretta Associati» riassume gli oltre 50 anni di carriera di uno studio nato nel 1964 (accanto a Gianmaria il fratello Roberto) che di fatto ha contribuito a definire, o meglio a ridefinire attualizzandola, l’identità architettonica di Milano. Quello tracciato dai progetti dello studio «Beretta Associati» (dal 2012 la responsabilità gestionale e di coordinamento è affidata all’architetto Federico Aldini) diventa così un percorso attraverso la città, dai controversi anni Sessanta fino ai grattacieli di oggi. Un percorso che, in tempi recenti, ha prodotto (tra l’altro) il complesso residenziale Tortona (2014), il Social Housing Merezzate (2020), il Polo didattico Lanzone (2022) e quel restyling di vetro dell’ex struttura militare di Sant’Ambrogio da cui verranno ricavati 132 nuove aule e 10.534 nuovi posti per gli studenti dell’Università Cattolica (inizio lavori nel 2021, termine nel 2026). Una serie di architetture (dal terziario al residenziale, dagli edifici pubblici al restauro, dal commercio al tempo libero) che Gianmaria (a cui nel 1982 si è affiancato per l’interior design il fratello Roberto) ama definire «architetture solide, fatte di scelte chiare e di materiali duraturi e sperimentati». Architetture realizzate seguendo l’idea di un lavoro improntato alla grandissima attenzione per il presente ma anche per il passato, come alla ricerca di una via di mezzo capace di rinnovare la solida tradizione del più concreto (ma anche più elegante e più efficiente) realismo milanese.