Kiev: fermate la nave con il nostro grano
Una imbarcazione di Mosca avrebbe caricato 4.500 tonnellate di cereali nel porto di Berdyansk Gazprom chiude Nord Stream per una decina di giorni
Il presidente turco Erdogan è convinto di avere sbloccato la guerra del grano e offre venti navi per re-indirizzare il frumento ucraino verso i Paesi che ne hanno maggiormente bisogno. Ma Kiev intanto sembra preoccuparsi soprattutto delle scorte che i russi starebbero rubando dalle zone occupate. E hanno chiesto ad Ankara di fermare una nave russa che avrebbe imbarcato 4.500 tonnellate di grano nel porto di Berdyansk situato nel sud-est del paese occupato dai moscoviti. Gli ucraini si dicono sicuri del fatto loro e chiedono alle autorità giudiziarie turche di ispezionare il cargo Zhibek Zholy, sequestrare dei campioni dalle stive e analizzarli per stabilirne la provenienza.
Kiev vorrebbe sbloccare al più presto la questione dell’export dei cereali, prima che il prodotto marcisca nei depositi o che altre navi russe lo possano portare via.
Nei prossimi giorni, Erdogan vuole proporsi a Zelensky e Putin come tramite, mediante navi turche che la Marina russa non attaccherebbe. Resta la spinosa questione dello sminamento dei porti. Per far transitare le navi, ucraine o turche che siano, è necessario rendere agibili gli scali e rimuovere gli ordigni piazzati dagli ucraini a protezione della costa. Putin si è impegnato a non attaccare navi, anche ucraine, che dovessero lasciare la terraferma cariche di cereali. Ma il nodo è un altro: tolte le mine, nessuno assicura che la Marina russa non ne approfitti per lanciare un attacco contro porti a quel punto indifesi. In ogni caso, Zelensky non si accontenterebbe di impegni unilaterali del Cremlino e vorrebbe una garanzia internazionale, magari con le navi di Paesi terzi a protezione delle banchine. Ma appare assai difficile che Putin possa accettare di far arrivare in quella zona vascelli che potrebbero poi essere usati per altri scopi. A rendere sempre più tesi i rapporti tra Mosca e l’Occidente è arrivato ieri sera l’annuncio di Gazprom della chiusura totale per una decina di giorni del gasdotto Nord Stream che porta il metano russo in Germania. Il motivo ufficiale è quello di «lavori preventivi programmati».