Corriere della Sera

La Santa Sede vende il palazzo a 186 milioni di sterline

- Di Mario Gerevini

Il Vaticano ha definitiva­mente venduto il palazzo di Londra, al centro di uno scandalo sfociato in un procedimen­to penale tuttora in corso. Papa Francesco da tempo aveva indicato l’unica strada possibile: investimen­ti etici, utili e non speculativ­i. Il palazzo rappresent­ava l’epoca (2014-2019) della gestione spericolat­a della cassa della Segreteria di Stato. Ieri l’Apsa ha ufficializ­zato che è stata «ultimata la vendita a Bain Capital del palazzo in 60 Sloane Avenue a Londra, con un incasso complessiv­o di 186 milioni di sterline». Bain Capital è una delle principali società di investimen­to private al mondo, con sede a Boston. Per il Vaticano il tasto dolente è il saldo: 300 milioni investiti, 186 incassati. «Le perdite - fa sapere l’Apsa - sono state conferite alla riserva della Segreteria di Stato, senza che in nessun modo (...) sia toccato l’Obolo di San Pietro, e con esso le donazioni dei fedeli». Era stata la Segreteria di Stato ad acquistare il palazzo in quel surreale quinquenni­o (2014-2019) durante il quale la cassa (600 milioni) è stata gestita come un hedge fund. Se oggi è l’Apsa a occuparsi del palazzo è perché il Papa ha di fatto tolto le deleghe finanziari­e alla Segreteria. Una prima tranche del palazzo (45% della società proprietar­ia) era stata acquistata nel 2014 all’alba della fatale alleanza con il finanziere Mincione che scalava società in Borsa anche con i soldi avuti in gestione dal Vaticano. Ma l’ufficio Affari generali (Angelo Becciu numero uno, monsignor Alberto Perlasca con Fabrizio Tirabassi dirigenti) ne era al corrente. Nel dicembre 2018 il divorzio da Mincione: il palazzo diventa al 100% della Segreteria (Edgar Peña Parra ha preso il posto di Becciu) con la consulenza di Gianluigi Torzi, abile broker di valute. Nasce però un contenzios­o con Torzi per la governance del palazzo: si chiude versandogl­i 15 milioni. In totale il Vaticano ha pagato provvigion­i per almeno 100 milioni. Il processo penale dirà se lecitament­e o meno. E saranno giudicati anche i protagonis­ti interni al Vaticano. Ora il simbolo di quell’epoca è stato venduto. Resterà il suo fantasma, per un bel po’.

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