Più ricoveri, rischio alto per otto regioni «I reparti Covid verso la riapertura»
Allerta degli ospedali. Omicron 5 raddoppia . Secondo booster per i fragili: in sette giorni solo l’1% in più
La curva del contagio cresce. La percentuale dei ricoveri fa un balzo di oltre due punti percentuali, in area medica. E preoccupa la Fiaso, la Federazione aziende ospedaliere: «Potrebbero dover riaprire i reparti Covid», avverte il presidente Giovanni Migliore. Al San Giovanni di Roma hanno già riaperto. In Puglia tutti i medici ospedalieri sono chiamati a coprire turni di pronto soccorso. Emilia-Romagna, Marche e Sardegna prorogano l’attività delle Usca, le squadre speciali di medici e infermieri che prestano assistenza domiciliare.
L’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità, conferma quello che emerge dai dati quotidiani: ieri 86.334 nuovi casi e tasso di positività record, 27,3%, 72 i morti. A breve gli «attualmente positivi» (ieri 929.006) torneranno a essere più di un milione.
Un quadro in cui la cautela resta indispensabile. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, lancia un nuovo appello alla responsabilità individuale. «C’è un’ondata di Covid in corso, è necessario continuare a usare le mascherine: che non siano obbligatorie non significa che non si debbano usare. Puntiamo sulla responsabilità individuale».
Nel dettaglio, l’incidenza si colloca ora a 763 positivi su centomila abitanti, era a 504 sette giorni fa. L’Rt è passato da 1,07 a 1,30, cioè ben al di sopra della soglia epidemica di 1. I posti letto destinati a malati Covid nei reparti ordinari passano, in sette giorni, dal 7,9 al 10,3%. Nelle rianimazioni dal 2,2 al 2,6%. Nessuna regione è più classificata a rischio basso, e per otto (Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto) il livello di rischio è alto.
«Abbiamo una decisa crescita dell’occupazione dei posti di area medica e relativamente lenta in terapia intensiva — dice Giovanni Rezza, direttore Prevenzione del ministero della Sanità —. I cittadini sanno quando utilizzare la mascherina, ma è bene fare un richiamo alla cautela. E invitare fragili e anziani a effettuare il richiamo».
Gli ultraottantenni vaccinati con quarta dose sono il 19,1%, rispetto al 18,1% di sette giorni fa. La campagna non decolla.
«È importante — ha ribadito anche ieri Speranza — che i più fragili e chi ha più di 80 anni facciano subito la seconda dose di booster senza aspettare l’autunno. Il Covid resta un problema. La differenza, ora rispetto alla prima fase, è che abbiamo gli anticorpi monoclonali, abbiamo farmaci antivirali e abbiamo i vaccini. Ci aspettiamo per l’autunno un vaccino adattato alle nuove varianti. E nelle prossime settimane le autorità scientifiche a livello europeo ci daranno indicazioni sulle fasce anagrafiche da coinvolgere. Ma la mentalità dev’essere di chi si sente dentro questa sfida. Non è finita».
La Omicron 5 ormai è prevalente anche in Italia: ora è presente nel 60,7% dei campioni sequenziati, una settimana fa nel 34,4%.
«Le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 avanzano spedite e sembrano prendere il sopravvento in molte parti del mondo — è scritto nella nota dell’Ema — ma l’esperienza ha dimostrato che nuove varianti possono emergere rapidamente e sostituire quelle attualmente in circolazione dopo ondate di breve durata».