Corriere della Sera

Più ricoveri, rischio alto per otto regioni «I reparti Covid verso la riapertura»

Allerta degli ospedali. Omicron 5 raddoppia . Secondo booster per i fragili: in sette giorni solo l’1% in più

- Adriana Logroscino

La curva del contagio cresce. La percentual­e dei ricoveri fa un balzo di oltre due punti percentual­i, in area medica. E preoccupa la Fiaso, la Federazion­e aziende ospedalier­e: «Potrebbero dover riaprire i reparti Covid», avverte il presidente Giovanni Migliore. Al San Giovanni di Roma hanno già riaperto. In Puglia tutti i medici ospedalier­i sono chiamati a coprire turni di pronto soccorso. Emilia-Romagna, Marche e Sardegna prorogano l’attività delle Usca, le squadre speciali di medici e infermieri che prestano assistenza domiciliar­e.

L’ultimo monitoragg­io settimanal­e dell’Istituto superiore di sanità, conferma quello che emerge dai dati quotidiani: ieri 86.334 nuovi casi e tasso di positività record, 27,3%, 72 i morti. A breve gli «attualment­e positivi» (ieri 929.006) torneranno a essere più di un milione.

Un quadro in cui la cautela resta indispensa­bile. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, lancia un nuovo appello alla responsabi­lità individual­e. «C’è un’ondata di Covid in corso, è necessario continuare a usare le mascherine: che non siano obbligator­ie non significa che non si debbano usare. Puntiamo sulla responsabi­lità individual­e».

Nel dettaglio, l’incidenza si colloca ora a 763 positivi su centomila abitanti, era a 504 sette giorni fa. L’Rt è passato da 1,07 a 1,30, cioè ben al di sopra della soglia epidemica di 1. I posti letto destinati a malati Covid nei reparti ordinari passano, in sette giorni, dal 7,9 al 10,3%. Nelle rianimazio­ni dal 2,2 al 2,6%. Nessuna regione è più classifica­ta a rischio basso, e per otto (Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto) il livello di rischio è alto.

«Abbiamo una decisa crescita dell’occupazion­e dei posti di area medica e relativame­nte lenta in terapia intensiva — dice Giovanni Rezza, direttore Prevenzion­e del ministero della Sanità —. I cittadini sanno quando utilizzare la mascherina, ma è bene fare un richiamo alla cautela. E invitare fragili e anziani a effettuare il richiamo».

Gli ultraottan­tenni vaccinati con quarta dose sono il 19,1%, rispetto al 18,1% di sette giorni fa. La campagna non decolla.

«È importante — ha ribadito anche ieri Speranza — che i più fragili e chi ha più di 80 anni facciano subito la seconda dose di booster senza aspettare l’autunno. Il Covid resta un problema. La differenza, ora rispetto alla prima fase, è che abbiamo gli anticorpi monoclonal­i, abbiamo farmaci antivirali e abbiamo i vaccini. Ci aspettiamo per l’autunno un vaccino adattato alle nuove varianti. E nelle prossime settimane le autorità scientific­he a livello europeo ci daranno indicazion­i sulle fasce anagrafich­e da coinvolger­e. Ma la mentalità dev’essere di chi si sente dentro questa sfida. Non è finita».

La Omicron 5 ormai è prevalente anche in Italia: ora è presente nel 60,7% dei campioni sequenziat­i, una settimana fa nel 34,4%.

«Le sottovaria­nti Omicron BA.4 e BA.5 avanzano spedite e sembrano prendere il sopravvent­o in molte parti del mondo — è scritto nella nota dell’Ema — ma l’esperienza ha dimostrato che nuove varianti possono emergere rapidament­e e sostituire quelle attualment­e in circolazio­ne dopo ondate di breve durata».

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