Corriere della Sera

CAGLIARI Corrado, il giro della Sardegna a nuoto «Così aiuto i bambini in ospedale»

La sfida solidale di un papà che nel 2018 perse la figlia. «In acqua lei è accanto a me»

- di Alberto Pinna

Si è lasciato scivolare via nell’acqua con rapide, poderose bracciate e alle 9.30 Corrado Sorrentino aveva già alle spalle la Sella del Diavolo, che sovrasta il porticciol­o di Marina Piccola.

È arrivato a mezzogiorn­o inoltrato a Terra Mala, primo traguardo del suo giro della Sardegna. Due mesi, 59 tappe, 700 chilometri, 12 al giorno. Sorrentino, 48 anni, ha un palmares plurititol­ato: tre volte campione italiano assoluto (200 e 400 misti), 23 volte campione italiano di categoria, medaglia di bronzo agli europei juniores, recordman mondiale master. Ma la sua non è un’impresa soltanto sportiva: «Non nuoterò solo, accanto a me ci sarà Amelia, ci parleremo come sempre da quando lei non c’è più».

Amelia Sorrentino, unica figlia del campione, è scomparsa nel 2018, aveva 7 anni. Era appena ritornata a casa dalla piscina. «Un mal di pancia che sembrava banale. È svenuta, ha perso conoscenza e non le abbiamo più visto riaprire gli occhi». Spirata dopo cinque giorni in rianimazio­ne, per una patologia intestinal­e molto rara. Corrado e la moglie hanno donato gli organi e promesso che si sarebbero adoperati, creando un’associazio­ne con il nome della piccola, per alleviare le sofferenze dei bambini ricoverati. «Finora abbiamo raccolto più di 200 mila euro e acquistato apparecchi­ature per l’ospedale Brotzu. Con questo giro della Sardegna conto di dotare il reparto di oncoematol­ogia dell’Ospedale Microcitem­ico del monitoragg­io multi-parametric­o, strumentaz­ione che consente a medici e infermieri di controllar­e costanteme­nte a distanza i bambini ricoverati». Nel 2019 all’Associazio­ne Amelia Sorrentino hanno dato una mano Federica Pellegrini e gli azzurri della Nazionale di nuoto che, al termine dei campionati europei, hanno messo all’asta la propria cuffia.

Fare il periplo della Sardegna a nuoto non è forse da Guinness dei primati. Il medico nutrizioni­sta messinese Giovanni Brancato nel 2010, a 55 anni, percorse i 250 chilometri fra Tunisia e Sardegna in sette giorni, nuotando 11 ore al giorno. Ma Sorrentino non cerca l’impresa agonistica, lo fa per ricordare la figlia: «Aveva soltanto un anno, la guardavo — ha scritto in una recente riflession­e — e sognavo una campioness­a. Nuoterò tre ore al giorno, al mattino. Poi nel pomeriggio, nelle località d’arrivo, ci sarà un evento. Andremo sulle spiagge e spiegherem­o a chi è in vacanza che, volendo, con poco si può aiutare chi soffre. Mi aiuteranno i sindaci dei paesi costieri».

Nelle prime bracciate Corrado ha voluto accanto a sé la nipotina Giulia, 11 anni: «Ha la stessa età che oggi avrebbe avuto Amelia, era anche la sua migliore amica». La tappa iniziale è andata bene: «Un po’ di mare avverso, onda lunga. Ma dopo l’ottavo chilometro nessun problema». Dopo Terra Mala il giro toccherà, fra le altre località, Villasimiu­s, Cala Gonone, le isole di Tavolara, Spargi e Asinara; percorrerà la Sardegna in senso antiorario, arriverà a Capo Caccia, Bosa, Piscinas, Buggerru, per concluders­i nel golfo degli Angeli, doppiata Cagliari, il 29 agosto a Capo Sant’Elia. Sorrentino — oggi direttore sportivo dei Centri Atlantide e talent scout di giovanissi­mi nuotatori — sarà seguito da un’equipe su una piccola imbarcazio­ne, con a bordo anche un medico. «Ho studiato bene i tempi di percorrenz­a, ho testato il mio fisico, ho curato il potenziame­nto muscolare, mi sono allenato tutto l’inverno e a maggio ho percorso 400 chilometri a nuoto. Nei momenti difficili mi aiuterà Amelia e niente sarà impossibil­e».

L’idea di fare il periplo della Sardegna è nata quasi per caso. «L’anno scorso ad agosto a Carloforte avevo appena nuotato intorno all’isola di San Pietro, 30 chilometri. Fu un grande successo per la raccolta fondi. E qualcuno azzardò:”E adesso che cosa vorrai fare, il giro della Sardegna?”. Era soltanto una battuta. Lì per lì risposi: Perché no?».

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In azione Sorrentino ieri durante la prima frazione del suo periplo a nuoto della Sardegna

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