«Un’onesta sensualità»
Max Mara porta a Lisbona la collezione Cruise. Il punto vita scoperto e la poesia di Natalia Correia
Èun dare e avere, anche nella moda. Così capita che una poetessa che canta di erotismo ispiri un creativo a osare in sensualità e che il brand in questione aiuti l’artista ad essere ricordata, ancora. Non solo. Max Mara sfila a Lisbona e lo scambio culturale e artistico fra brand e Paese è articolato. In suggestioni, citazioni e anche concretezza.
«Qui c’è il passato e c’è il contemporaneo», dice Ian Griffith, il direttore creativo accogliendo gli ospiti per lo show alla Fondazione Calouste Gulbenkian, una struttura brutalista, tutta cemento e vetro, all’interno della quale c’è una delle collezioni private d’arte più incredibili al mondo, che spazia dagli arredi ai quadri, ai gioielli, ai libri. Da Rembrand a reperti egizi, dai Lalique ai mobili del Settecento.
Il brand italiano sosterrà fra l’altro i restauri della galleria dedicata alle opere francesi. Dareavere, giustappunto. «Ci sembrava corretto — continua il creativo — così come è stato d’aiuto per noi l’incontro con Carminho, giovane cantante di fado che ci ha fatto scoprire la figura della poetessa Natalia Correia che ho sentito subito come una donna Max Mara, così forte e temeraria. Capace di sfidare la società con le sue poesie erotiche».
Griffith parla poi di «onesta sensualità» di questa donna che visse fra il 1923 e il 1993 — nata alle Azzorre, morta a Lisbona — la stessa «onesta sensualità» che si trova nella sfilata allestita nei rigogliosi giardini della Fondazione. Gonna a matita, abiti «fittati», plissé vedonon-vedo, piccole porzione di corpo scoperto come la vita.
«Sì, è una donna un po’ più sexy, almeno per noi — sorride lo stilista — ma senza cambiare il messaggio: non vogliamo obbligare nessuno a scolpire il proprio corpo per indossare questi abiti, sono capi per tutte, qualsiasi fisicità abbiano». Il pragmatismo nel Dna, come è giusto che sia: non c’è modella che non potrebbe uscire e mescolarsi al quotidiano. In que
” Ian Griffith Sì, è una donna un po’ più sexy, ma senza cambiare il messaggio: sono capi che tutte possono indossare
sta nuova (e inedita) sensualità Max Mara affronta anche la sera, solitamente lasciata in disparte: i lunghi e leggeri come nuvole, di taffetà colorati e scenografici. «Direi che era doveroso parlare anche di questo la gente ha voglia di uscire, ritrovarsi. La nostra poetessa per prima era una donna di società. Amava. C’è un quadro che la ritrae attorniate da altre donne, artiste, in società: è la tela dalla quale sono partito».
In passerella sfila poi anche la cantante di fado Carminho, un altro omaggio alla cultura portoghese che a sua volta offre a Max Mara lo spunto della tradizione (romantica) dei Lencos de namorados di Minho: i fazzoletti degli innamorati. Lembi di stoffa che le ragazze ricamavano con frasi d’amore: li lasciavano poi cadere a terra aspettando che l’innamorato li raccogliesse e leggesse la dichiarazione d’amore.
Ci sono gonne e t-shirt ricamate che testimoniano la tradizione: «Abbiamo fatto una ricerca e trovato gli artigiani che ancora le fanno e abbiamo collaborato con loro», spiega Griffith che aggiunge l’ultimo progetto, ponte per il prossimo: un concorso nella scuola di moda di Lisbona per suggerire la prossima città che ospiterà (dopo Berlino, Ischia e, appunto, Lisbona) la cruise firmata Max Mara.