Un viaggio nel Maghreb e una linea chiamata Amore
Barbara Polli di Farnese Gioielli: «La circolarità del bracciale simboleggia un abbraccio»
«Quando vedo i miei gioielli sulle altre persone, mi piace pensare che sia una parte di me che rimane nella loro vita». Percepisce le sue creazioni come un’estensione della propria anima Barbara Polli, creative director alla guida con Alberto Maria Serraino di Farnese Gioielli, brand di alta gioielleria fondato a Roma nel 2012. La designer non ha dubbi sul significato dei gioielli: «Sono gli unici oggetti legati a un momento particolare della vita: sia quando ci vengono regalati, sia quando li compriamo per noi stessi. Dietro a ogni gioiello esiste sempre, in qualunque caso, il ricordo di un momento importante». Tra le memorie significative della designer, un viaggio nel Maghreb che, tra tramonti dalle sfumature quasi irreali e distese infinite di sabbia, ha ispirato il mood e soprattutto il nome dell’ultima linea: Habibi. «In arabo — spiega Polli — significa amore, ovvero l’unico sentimento capace di muoverci. In più, il mio soprannome è sempre stato Bibi e mi piace molto l’idea di aver trovato una parola dal suono dolce e veloce, in grado di richiamarlo». La collezione che porta l’amore nel nome punta a celebrarlo in tutte le sue declinazioni: «Una parola così evocativa rimanda a un’estetica di suggestioni che si ritrova, per esempio, nel design del nuovo bracciale: la sua circolarità simboleggia un abbraccio d’amore. Ma anche negli anelli già presenti in collezione: l’elemento distintivo è nella chiusura del gioiello, data dall’abbinamento delle due parti che lo compongono, ovvero il bracciale rigido e lo spine», ossia l’iconico pavè mobile ed intercambiabile di pietre preziose inventato proprio dalla Polli. «La chiusura del gioiello in questo modo risulta come un vero abbraccio dello spine al bracciale stesso». Il sistema innovativo degli spine ha permesso a Farnese Gioielli di distinguersi sin dal suo esordio, diventando un esempio di prezioso dinamico. «Farnese Gioielli — dice Polli — detiene un brevetto registrato in 70 Paesi proprio per aver ideato e progettato lo spine, ovvero i moduli intercambiabili che abbiamo mantenuto anche in Habibi e che fanno della personalizzazione uno dei nostri tratti distintivi». Un’esclusività, quella di Farnese Gioielli, che appare evidente anche per quello che riguarda le vendite, visto che i gioielli (al momento) vengono venduti solo su appuntamento nell’unico atelier del brand (Piazza di S. Lorenzo in Lucina a Roma) o dopo delle presentazioni programmate in anticipo in altre città. «In futuro — conclude Polli — ci piacerebbe aprire un monomarca nel quadrilatero milanese, continuando ad avere uno sguardo aperto sul resto del mondo».
” Vorremmo aprire un monomarca nel quadrilatero milanese, continuando ad avere uno sguardo aperto sul resto del mondo