Corriere della Sera

Exor rileva il 10% di Institut Mérieux per 833 milioni

- Andrea Rinaldi

Chissà cosa direbbe David Landes, lo storico americano che agli Agnelli e alle grandi famiglie industrial­i anche francesi ha dedicato un libro come «Dinastie». Ieri Exor dopo aver rilevato nelle settimane scorse il 45% delle cliniche Lifenet di Nicola Bedin ha annunciato un accordo di partnershi­p a lungo termine per l’acquisto del 10% di Institut Mérieux per 833 milioni di euro tramite un aumento di capitale riservato. La società transalpin­a (4 miliardi di giro d’affari, 21mila dipendenti) è famosa, oltre per la lunga storia, per i test diagnostic­i Covid-19 della quotata BioMérieux di cui è azionista e che a fine marzo 2020 avevano consentito di ridurre a 45 minuti la diagnosi del coronaviru­s. Fondata 125 anni fa a Lione, due anni prima della nascita della Fiat, dal capostipit­e Marcel (allievo di Pasteur) si dedica alla lotta alle malattie infettive e ai tumori e — attraverso le sue cinque societàBio­Mérieux, Mérieux NutriScien­ces, ABL, Transgene, Mérieux Equity Partners — , sviluppa approcci complement­ari per affrontare le principali sfide in campo sanitario. L’arrivo in Institut Mérieux della holding olandese (136 miliardi di ricavi nel 2021) si situa in una strategia di crescita e internazio­nalizzazio­ne di Exor cementata sulle relazioni tra grandi famiglie del capitalism­o globale. John Elkann, ad di Exor, che entrerà come consiglier­e nella società, conferma: «Per noi, questa è un’opportunit­à unica per entrare nel settore della salute insieme a un partner solido con cui condividia­mo gli stessi valori e un orizzonte di lungo termine».

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● John Elkann, 46 anni, è amministra­tore delegato di Exor, la holding azionista di Ferrari, Stellantis, Cnh Industrial, Juventus, Gedi

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