Corriere della Sera

L’erba di Sinner sempre più bella Doma Isner Ora c’è Alcaraz

- Gaia Piccardi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Se l’erba del vicino è sempre più verde, quella di Sinner (foto) acquista brillantez­za ogni giorno. Rispedito nei libri di storia il tennis vintage di Wawrinka (prima vittoria sui prati a livello Atp per l’altoatesin­o), scherzato con Ymer (distraendo­si nel terzo set), il barone rosso disinnesca il bazooka del battitore americano John Isner, garantendo­si gli ottavi di finale in Church Road (Wimbledon era l’unico Slam che mancava alla sua collezione privata) per la prima volta in carriera. I 24 ace che piovono dalle vette della Carolina del Nord (lo yankee è alto 2,08) bastano a Isner per superare il record di Karlovic (13.728) ma non servono a mettere in crisi la risposta dell’azzurro, che si annette 35 punti (su 99) sul servizio del rivale e, in tre set (6-4, 7-6, 6-3) non concede nemmeno una palla break. «Lui non dà ritmo ma io avevo preparato bene la partita — dirà Jannik, accompagna­to per mano sui prati dall’esperienza del nuovo super coach Cahill —. All’inizio della settimana l’obiettivo era passare un turno, adesso le ambizioni crescono». Se è davvero amore tra Sinner (che alla fine del terzo Slam stagionale tornerà numero uno d’Italia scavalcand­o Matteo Berrettini, che sta smaltendo i postumi del Covid) e l’erba dell’All England Club lo scopriremo vivendo: il pessimo cliente dell’ottavo di domani è il temibile spagnolo Carlos Alcaraz, più giovane di Jannik di due anni ma già n.7 del mondo, mai battuto nei due precedenti, dominante con il tedesco Otte (6-3, 6-1, 6-2). Alcaraz ha fretta di intercetta­re la scia di Djokovic nei quarti (ieri l’ex n.1 ha lasciato sette game a Kecmanovic), a Sinner la collisione con lo spagnolo darà una misura dei progressi sull’erba. Oggi Sonego sfida Nadal a caccia di tre quarti di Slam sul centrale. Se si apre una crepa, obbligator­io infilarcis­i.

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