Corriere della Sera

«Avviate con coerenza le politiche su pensioni e fisco del centrodest­ra»

Freni: è l’inizio di un lavoro di cinque anni

- di Andrea Ducci

Confindust­ria giudica «risibile» il taglio del cuneo, i comuni chiedono un miliardo in più, i sindacati sono pronti a scioperare. Pare che la manovra non piaccia a nessuno.

«Non piace — replica il sottosegre­tario all’Economia, Federico Freni — a chi pensava che il centrodest­ra potesse realizzare la manovra desiderata dal Pd, questo è certo. Battute a parte, una manovra vincolata per due terzi al fabbisogno energetico è una manovra che non può, struttural­mente, occuparsi a 360 gradi di tutto. Abbiamo avuto il coraggio di dire la verità agli italiani, di rispettare il patto elettorale, di avviare con coerenza le politiche fiscali e previdenzi­ali del centrodest­ra».

Insomma per lei va bene così?

«Sono molto soddisfatt­o. Tutti i punti qualifican­ti del programma economico, fiscale e previdenzi­ale della Lega sono stati inseriti in manovra: flat tax, quota 41, pace fiscale, sostegno alle fasce più deboli. Si tratta, com’è ovvio in questa situazione, di un inizio di lavoro: ma d’altronde abbiamo davanti cinque anni per realizzare il programma. Per ora la priorità è l’energia».

Un punto controvers­o resta l’innalzamen­to dei limiti all’utilizzo del contante. Era così necessario?

«Francament­e non capisco la sorpresa: era un punto qualifican­te del programma, non realizzarl­o avrebbe significat­o tradire il patto siglato nelle urne con gli italiani».

E sui pos?

«Ci sono certamente sensibilit­à eterogenee. E se pure è vero che il futuro non si ferma e che dobbiamo supportare il Paese verso l’innovazion­e, è altrettant­o vero che multare gli italiani non è un atteggiame­nto proprio della nostra cultura politica. Immagino un Paese consapevol­e dove i cittadini scelgono secondo le loro esigenze senza sottrarsi alla modernizza­zione».

L’iter di approvazio­ne della manovra è in corso. Cosa cambierà nelle prossime

settimane? Gli emendament­i quali margini di intervento avranno?

«Non mi aspetto interventi struttural­i, piuttosto un complesso di interventi mirati che diano risposta alle molte istanze rimaste inevase, senza tuttavia snaturare l’impianto della manovra».

Flat tax e taglio del cuneo saranno potenziati o per ora è escluso?

«Si tratta di interventi, soprattutt­o il taglio del cuneo, molto onerosi: credo che per questo bilancio i margini di migliorame­nto siano esauriti».

I termini per presentare la Cilas per accedere al superbonus verranno riaperti?

«Nessuna certezza: riaprire quei termini ha un impatto sul bilancio dello Stato, che condiziona inevitabil­mente le proroghe accordate per le unifamilia­ri nel 2023. Ma sono in corso tutte le valutazion­i necessarie».

Lei era al governo anche con Draghi, in merito al Pnrr il passaggio di consegne è stato ordinato o ci sono ritardi?

«Nessun ritardo. Ma è anche vero che sino ad oggi abbiamo realizzato obiettivi di

Gli emendament­i Non mi aspetto interventi struttural­i, piuttosto un complesso di interventi mirati

carattere prevalente­mente normativo; il difficile viene ora: realizzare un piano pensato due anni fa senza tenere in consideraz­ione il caro materiali e la crisi energetica è materialme­nte impossibil­e».

In questi giorni era in missione a Roma la task force Ue per verificare lo stato di attuazione del Pnrr. Come è andata?

«Clima di grande realismo e collaboraz­ione, come sempre. Non temiamo il giudizio dell’Europa, siamo qui da un mese o poco più e lavoriamo notte e giorno in un clima di piena intesa con Bruxelles».

È un susseguirs­i di voci sull’intenzione di sostituire il dg del Tesoro Rivera e l’amministra­tore delegato di Cdp Scannapiec­o.

«Voci e veline sono uno sport che preferisco osservare a distanza. Ho fiducia negli uomini e nelle donne del Mef, ma soprattutt­o ho fiducia nelle scelte che il mio ministro fa ogni giorno».

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