«Avviate con coerenza le politiche su pensioni e fisco del centrodestra»
Freni: è l’inizio di un lavoro di cinque anni
Confindustria giudica «risibile» il taglio del cuneo, i comuni chiedono un miliardo in più, i sindacati sono pronti a scioperare. Pare che la manovra non piaccia a nessuno.
«Non piace — replica il sottosegretario all’Economia, Federico Freni — a chi pensava che il centrodestra potesse realizzare la manovra desiderata dal Pd, questo è certo. Battute a parte, una manovra vincolata per due terzi al fabbisogno energetico è una manovra che non può, strutturalmente, occuparsi a 360 gradi di tutto. Abbiamo avuto il coraggio di dire la verità agli italiani, di rispettare il patto elettorale, di avviare con coerenza le politiche fiscali e previdenziali del centrodestra».
Insomma per lei va bene così?
«Sono molto soddisfatto. Tutti i punti qualificanti del programma economico, fiscale e previdenziale della Lega sono stati inseriti in manovra: flat tax, quota 41, pace fiscale, sostegno alle fasce più deboli. Si tratta, com’è ovvio in questa situazione, di un inizio di lavoro: ma d’altronde abbiamo davanti cinque anni per realizzare il programma. Per ora la priorità è l’energia».
Un punto controverso resta l’innalzamento dei limiti all’utilizzo del contante. Era così necessario?
«Francamente non capisco la sorpresa: era un punto qualificante del programma, non realizzarlo avrebbe significato tradire il patto siglato nelle urne con gli italiani».
E sui pos?
«Ci sono certamente sensibilità eterogenee. E se pure è vero che il futuro non si ferma e che dobbiamo supportare il Paese verso l’innovazione, è altrettanto vero che multare gli italiani non è un atteggiamento proprio della nostra cultura politica. Immagino un Paese consapevole dove i cittadini scelgono secondo le loro esigenze senza sottrarsi alla modernizzazione».
L’iter di approvazione della manovra è in corso. Cosa cambierà nelle prossime
settimane? Gli emendamenti quali margini di intervento avranno?
«Non mi aspetto interventi strutturali, piuttosto un complesso di interventi mirati che diano risposta alle molte istanze rimaste inevase, senza tuttavia snaturare l’impianto della manovra».
Flat tax e taglio del cuneo saranno potenziati o per ora è escluso?
«Si tratta di interventi, soprattutto il taglio del cuneo, molto onerosi: credo che per questo bilancio i margini di miglioramento siano esauriti».
I termini per presentare la Cilas per accedere al superbonus verranno riaperti?
«Nessuna certezza: riaprire quei termini ha un impatto sul bilancio dello Stato, che condiziona inevitabilmente le proroghe accordate per le unifamiliari nel 2023. Ma sono in corso tutte le valutazioni necessarie».
Lei era al governo anche con Draghi, in merito al Pnrr il passaggio di consegne è stato ordinato o ci sono ritardi?
«Nessun ritardo. Ma è anche vero che sino ad oggi abbiamo realizzato obiettivi di
”
Gli emendamenti Non mi aspetto interventi strutturali, piuttosto un complesso di interventi mirati
carattere prevalentemente normativo; il difficile viene ora: realizzare un piano pensato due anni fa senza tenere in considerazione il caro materiali e la crisi energetica è materialmente impossibile».
In questi giorni era in missione a Roma la task force Ue per verificare lo stato di attuazione del Pnrr. Come è andata?
«Clima di grande realismo e collaborazione, come sempre. Non temiamo il giudizio dell’Europa, siamo qui da un mese o poco più e lavoriamo notte e giorno in un clima di piena intesa con Bruxelles».
È un susseguirsi di voci sull’intenzione di sostituire il dg del Tesoro Rivera e l’amministratore delegato di Cdp Scannapieco.
«Voci e veline sono uno sport che preferisco osservare a distanza. Ho fiducia negli uomini e nelle donne del Mef, ma soprattutto ho fiducia nelle scelte che il mio ministro fa ogni giorno».