«Disabili, l’inclusione è un banco di prova»
Le parole di Mattarella per la Giornata internazionale: ci insegnano come affrontare con dignità ogni difficoltà
ROMA Sono quasi 13 milioni le persone disabili nel nostro Paese, secondo i calcoli dell’Osservatorio nazionale della salute nelle regioni italiane. E «l’inclusione delle persone con disabilità è banco di prova della piena affermazione dei diritti umani», ha ammonito ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Il capo dello Stato ha rilevato: «I disabili combattono ogni giorno per una vita indipendente e ci insegnano come affrontare con forza vitale e grande dignità le difficoltà: a loro dobbiamo rispetto».
La giornata è stata istituita dall’Onu «con l’obiettivo di promuovere i diritti e il benessere di tutti coloro che convivono con una forma di disabilità», ha ricordato il capo dello Stato. Ma l’orizzonte della piena inclusione è lontano: tra le persone con disabilità, una su dieci lavora e una su tre è a rischio povertà. Ancora: più di tre milioni sono in condizioni gravi e quasi un milione e mezzo ha più di 75 anni. Il presidente Mattarella è preoccupato: «Il numero significativo dei disabili è a rischio di aumentare con l’invecchiamento della popolazione».
Ci sono gli anziani, ma anche i giovani. «In Italia il numero dei disabili nelle scuole è in costante crescita», ha detto Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito. E ha aggiunto: «Si è passati dal 2,7% del 2014 a quasi il 4% di oggi, un alunno ogni 25».
E un messaggio è arrivato anche da papa Francesco: «Accogliere le persone con disabilità e rispondere ai loro bisogni è un dovere della comunità civile e di quella ecclesiale, perché la persona umana, anche quando risulta ferita nella mente o nelle sue capacità sensoriali e intellettive, è un soggetto pienamente umano, con i diritti sacri e inalienabili». Secondo il Papa «non c’è inclusione se manca l’esperienza della fraternità e della comunione reciproca. Non c’è inclusione se essa resta uno slogan, una formula da usare nei discorsi politicamente corretti, una bandiera di cui appropriarsi».
Il governo, ha assicurato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, affronterà «con grande concretezza» la sfida dell’inclusione. Alessandra Locatelli, ministra per la Disabilità, ha voluto sottolineare come il dovere dell’esecutivo sia «agire rapidamente per garantire la massima tutela alle famiglie che amano e curano i propri cari tenendo in particolare considerazione i bambini e gli adolescenti che hanno il diritto di essere educati, istruiti e formati, così avviare un percorso di inclusione nella vita sociale e lavorativa».
La ministra Locatelli «Il dovere del governo è agire rapidamente per garantire la tutela alle famiglie»
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Non c’è inclusione se resta uno slogan, una formula da usare nei discorsi politicamente corretti
papa Francesco