Corriere della Sera

«Disabili, l’inclusione è un banco di prova»

Le parole di Mattarella per la Giornata internazio­nale: ci insegnano come affrontare con dignità ogni difficoltà

- Alessandra Arachi

ROMA Sono quasi 13 milioni le persone disabili nel nostro Paese, secondo i calcoli dell’Osservator­io nazionale della salute nelle regioni italiane. E «l’inclusione delle persone con disabilità è banco di prova della piena affermazio­ne dei diritti umani», ha ammonito ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella Giornata internazio­nale delle persone con disabilità.

Il capo dello Stato ha rilevato: «I disabili combattono ogni giorno per una vita indipenden­te e ci insegnano come affrontare con forza vitale e grande dignità le difficoltà: a loro dobbiamo rispetto».

La giornata è stata istituita dall’Onu «con l’obiettivo di promuovere i diritti e il benessere di tutti coloro che convivono con una forma di disabilità», ha ricordato il capo dello Stato. Ma l’orizzonte della piena inclusione è lontano: tra le persone con disabilità, una su dieci lavora e una su tre è a rischio povertà. Ancora: più di tre milioni sono in condizioni gravi e quasi un milione e mezzo ha più di 75 anni. Il presidente Mattarella è preoccupat­o: «Il numero significat­ivo dei disabili è a rischio di aumentare con l’invecchiam­ento della popolazion­e».

Ci sono gli anziani, ma anche i giovani. «In Italia il numero dei disabili nelle scuole è in costante crescita», ha detto Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito. E ha aggiunto: «Si è passati dal 2,7% del 2014 a quasi il 4% di oggi, un alunno ogni 25».

E un messaggio è arrivato anche da papa Francesco: «Accogliere le persone con disabilità e rispondere ai loro bisogni è un dovere della comunità civile e di quella ecclesiale, perché la persona umana, anche quando risulta ferita nella mente o nelle sue capacità sensoriali e intelletti­ve, è un soggetto pienamente umano, con i diritti sacri e inalienabi­li». Secondo il Papa «non c’è inclusione se manca l’esperienza della fraternità e della comunione reciproca. Non c’è inclusione se essa resta uno slogan, una formula da usare nei discorsi politicame­nte corretti, una bandiera di cui appropriar­si».

Il governo, ha assicurato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, affronterà «con grande concretezz­a» la sfida dell’inclusione. Alessandra Locatelli, ministra per la Disabilità, ha voluto sottolinea­re come il dovere dell’esecutivo sia «agire rapidament­e per garantire la massima tutela alle famiglie che amano e curano i propri cari tenendo in particolar­e consideraz­ione i bambini e gli adolescent­i che hanno il diritto di essere educati, istruiti e formati, così avviare un percorso di inclusione nella vita sociale e lavorativa».

La ministra Locatelli «Il dovere del governo è agire rapidament­e per garantire la tutela alle famiglie»

Non c’è inclusione se resta uno slogan, una formula da usare nei discorsi politicame­nte corretti

papa Francesco

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