Essilux, la svolta digitale: «Nell’Experience center progettiamo il futuro»
Il ceo Milleri: punto di connessione tra il mercato e il gruppo
Apre le porte a Milano il Tortona Experience Center, Tec in sigla, 9 mila metri quadrati, il nuovo laboratorio digitale del gruppo Essilux, l’ultima tappa del percorso di innovazione che aveva tratteggiato Leonardo Del Vecchio. «Abbiamo aperto un cantiere, un’evoluzione continua che porta il gruppo verso il futuro», dice Francesco Milleri, presidente e ceo, il manager scelto da Del Vecchio per continuare la strada. In questi giorni a Milano ha incontrato la delegazione di Meta per gli smart glasses e ragionare sul futuro. Poi, centinaia di clienti da tutto il mondo per gli EssilorLuxottica Days, una sorta di roadshow dell’offerta innovativa del gruppo. Qui si raccolgono ordini che valgono milioni di occhiali e lenti. Una parte importante dei ricavi verrà anche da questa settimana di incontri che svela ai partner tecnologie e prodotti non ancora sul mercato e che si ripete tre volte l’anno.
«Del Vecchio aveva fatto in tempo a vedere il nuovo Tec a maggio. Qui aveva incontrato Mark Zuckerberg», racconta Milleri. Tra pareti di vetro alte dodici metri e superfici digitali, il nuovo spazio racconta la storia dei marchi e della produzione del gruppo, integrando caratteristiche tecnologiche con contenuti multimediali. Ospita anche spazi di relazione e gli uffici open space, dedicati in particolare ai team di sviluppo prodotto e retail, design e innovazione. «Tec è un punto di connessione tra il mercato e il gruppo. Nel futuro che qui già si vive, non si saranno più spazi dedicati al lavoro, all’esposizione, alla vendita o alla comunicazione, ma tutto si contamina. Questa struttura non è solo un luogo per capire il mercato, ma è un spazio fisico e digitale in cui condividere con i partner un futuro in comune e riprogettare il settore. Per creare nuovi mondi abbiamo bisogno di spazi aperti ai nuovi modelli organizzativi».
Attraverso gli schermi digitali —circa 30mila quelli che il gruppo governa da Milano nei negozi diretti e dei clienti nel mondo — il visitatore ha accesso a tutti i prodotti. Può indossarli, cambiare il colore e l’ordine viene trasmesso direttamente alle fabbriche. È un centro di punta, il risultato di anni di ricerca e sviluppo di un team di designer e architetti. Era una fabbrica dismessa molti anni fa dalla General Electric. Ci sono voluti investimenti di oltre cento milioni per farne il tech center del gruppo, che solo a Milano ha oltre 2 mila collaboratori.
«È un disegno a forte contenuto tecnologico che negli ultimi anni si è tradotto nello sviluppo di una filiera verticalmente integrata del tutto interconnessa, capace di mettere in rete le idee, le fabbriche e i mercati in tempo reale. Permette a Essilux di dialogare con centinaia di migliaia di punti vendita, interagendo ogni giorno con decine di milioni di consumatori», spiega Milleri. Che aggiunge: «Il limite per chi guida un’azienda è spesso progettare il futuro in base a quello che esiste oggi. Con Leonardo Del Vecchio abbiamo cercato sempre di andare oltre. In un mondo globale occorre fare rete e cercare contaminazioni con altre realtà e settori perché l’imprenditore che cerca risposte solo nel suo mercato è destinato al fallimento».