Missione sostenibilità Una questione di ricerca
La responsabile del settore Renata Mele: «Cambio di passo con circolarità e decarbonizzazione dei prodotti e dei servizi»
Con un investimento in Ricerca & Sviluppo che lo scorso anno ha raggiunto 1,8 miliardi di euro (+16%) e 9.600 persone impegnate solo in questo settore, Leonardo considera il percorso di sostenibilità un elemento chiave della strategia aziendale. «Puntiamo a rafforzare, attraverso la catena del valore, il proprio impatto verso il mondo esterno, in tutte le fasi, dalla produzione al servizio post-vendita — spiega Renata Mele, responsabile sostenibilità della compagnia e fisico di formazione —. Abbiamo avviato due anni fa gli 11 Leonardo Labs, rete di incubatori tecnologici, laboratori interconnessi con università, politecnici e imprese, che supportano l’ingegneria nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie più innovative e nell’esplorazione delle tecnologie emergenti. Ora, con l’inizio del 2023, ma con selezione in partenza da metà dicembre, avvieremo il dodicesimo Lab, che sarà interamente dedicato alla sostenibilità: si tratta di un cambio di passo, di un’accelerazione nel processo di innovazione tecnologica mirato a favorire lo sviluppo di soluzioni che possano essere abilitatrici di sostenibilità».
L’attività dei Leonardo Labs — considerata la gamma di tecnologie che sviluppano, dall’elettrificazione di elicotteri e aerei all’innovazione dei processi industriali, dall’analisi dei dati di osservazione satellitare a quella dei materiali avanzati — ha già un forte impatto sul fronte dello sviluppo sostenibile. «Ma l’azienda con il nuovo Lab vuole rafforzare l’attività con linee di ricerca dedicate, come quella sulla circolarità e sulla decarbonizzazione dei prodotti e dei servizi — nota Meli —. Possiamo fare l’esempio di elicotteri già sviluppati che volano con il 50% di biocarburante: il nuovo laboratorio si occuperà di capire quali sono gli scenari per l’adozione di questo combustibile, quanti prodotti del settore potranno volare con carburanti che contengono fino al 50% di SAF (Sustainable Alternative Fuels), mentre nell’ambito delle “tecnologie digitali per la sostenibilità”, un’altra importante linea di ricerca tematica, verranno studiate soluzioni basate su analisi di dati satellitari utilizzabili per temi ambientali. Le tecnologie spaziali che rilevano e forniscono dati extra-atmosferici, analizzati con algoritmi e applicazioni, permettono di rilevare perdite idriche, ma sono a così elevata risoluzione, che consentono di individuare anche piccole variazioni nelle infrastrutture, come un centimetro di spostamento in una colonna portante di un ponte. Questi dati che arrivano dallo spazio, sono gli stessi in grado di prevedere eventi climatici straordinari: le tecnologie non mancano».
Continua Mele: «Aree molto competitive della produzione come la tecnologia digitale utilizzano la digital twin che, se da una parte può servire ai piloti per simulare ore di volo in qualsiasi condizione, con risparmio di rischi per le vite umane e anche di carburante, dall’altra, grazie alla simulazione di oggetti, permette di prevedere fenomeni di usura e consente di intervenire in fase di produzione». E sottolinea come un altro obiettivo di Leonardo sia arrivare al 2025 con il 20% di dipendenti donne: «Ora su 50.000 dipendenti nel mondo, le donne, considerando tutti i livelli, sono il 18,5%. Lo scorso anno abbiamo assunto 3.753 persone, oltre la metà con titoli di studio scientifici. Per il nuovo Lab abbiamo bisogno di altri ricercatori e ricercatrici, tra fisici, ingegneri e informatici».
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Con i satelliti si possono individuare perdite idriche con estrema precisione
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Entro il 2025 vorremmo arrivare ad avere il 20% di dipendenti donne