Senegal, un esame per due: Kane cerca il primo gol Southgate un po’ di pace
DOHA L’Inghilterra è la Nazionale delle contraddizioni. Insieme alla Spagna è quella che ha segnato di più nel girone, arrivando a 9 reti, però Harry Kane, il suo cecchino, è ancora a secco. «Sento di aver giocato bene, ma so che sarò giudicato sempre in base ai gol che farò», dice il capitano, pronto ad accettare il suo destino. In Russia, 4 anni fa, era stato il capocannoniere del torneo, adesso è in ritardo anche se ha regalato ai compagni tre assist. Southgate, il c.t., non sta meglio: la sua squadra ha tutto per arrivare sino in fondo e rompere l’incantesimo Mondiale che dura da 56 anni, ma è sempre nel mirino della critica per l’Europeo 2021 perso in finale a Wembley contro l’Italia, per la retrocessione nella Lega B di Nations League e perché qui in Qatar ha dato poco spazio ad Alexander-Arnold, forse il terzino destro migliore del mondo, e a Foden. «Al di là di chi comincerà la partita, avremo bisogno di tutti», glissa il c.t. In palio un posto tra le magnifiche otto e la possibilità di incrociare nei quarti la Francia, in uno dei derby più sentiti d’Europa. Ma prima i Tre Leoni devono pensare al Senegal, una sfida insidiosa in salsa Premier considerando che nella squadra africana ci sono 6 giocatori del campionato inglese e Pape Sarr, il settimo, arriverà a gennaio (nel Tottenham). Il Senegal, che ha vinto l’ultima Coppa d’Africa, è orgoglioso e organizzato. Il suo leader è Koulibaly, il re della difesa, che ha trascinato i suoi sino qui con la rete all’Ecuador. Stavolta il suo compito sarà arginare «Hurricane», una partita dentro la partita. Kane, a due reti dal record di Rooney (51 contro 53) può far svoltare l’Inghilterra e cancellare quell’aria di insoddisfazione che si respira intorno ai sudditi del re. Gli assist non bastano più. Adesso servono i gol.