Mondiali: ottimi ascolti per (alcune) partite, palinsesti in difficoltà
La televisione è ancora abitudine, è ancora ritualità. E rompere il ritmo comporta qualche problema col disorientamento del pubblico: è quanto sembra accadere agli spettatori del telegiornale della sera, forse uno degli ultimi, fortissimi appuntamenti del palinsesto generalista nell’età della tv digitale. Come abbiamo scritto, il Mondiale di calcio in Qatar è capace di generare talvolta ottimi ascolti (questa settimana, nel top della classifica c’è Spagna-Germania, il match più visto finora, con 7,6 milioni di spettatori medi, quasi il 35% della platea) ma comporta anche qualche sacrificio. A sacrificarsi forse di più è il rituale appuntamento col Tg1 della sera. Dal 21 novembre, data di partenza del Mondiale, l’edizione anticipata e ridotta delle 19.20/19.30 raccoglie solamente 3,6 milioni di spettatori, per una share del 20,1%. Nella stagione iniziata a settembre il Tg1 raccoglieva in media 4,8 milioni di spettatori medi (share del 25,3%). Come si vede, entrambi i dati sono in peggioramento: quello degli ascoltatori medi è un elemento prevedibile, poiché anticipando la messa in onda il bacino complessivo di spettatori si restringe. Ma anche la share cala di oltre 4 punti. Confrontando con un periodo analogo (nel 2021) la perdita è notevole: a fine novembre il Tg1 della sera raccoglieva infatti 5,3 milioni di spettatori, 23,5% di share. Chi si avvantaggia di questo effetto Mondiali al contrario? Ovviamente il Tg5, che mantiene la sua presenza, per il pubblico non calcistico, alle 8 di sera: nel periodo gli spettatori del notiziario Mediaset sono 4,5 milioni, per una share del 21,2%. Si verifica cioè una crescita sia in termini di ascolti (erano 4,4 milioni gli spettatori nel 2021) che di share (che era del 19,4%).
Insomma, grandi ascolti per (alcune) partite del Mondiale, ma che fatica gestire il palinsesto e la voglia di ritualità degli spettatori italiani! (a.g.)