Netanyahu contro tutti «Minaccia» i riservisti e caccia il capo della Difesa
Disordini sotto casa del premier. E il console israeliano a New York si dimette
L’aragosta, seppur cucinata da Gordon Ramsay, rischia di restare sullo stomaco a Benjamin Netanyahu. Che è stato fotografato dai vicini di tavolo a Londra mentre gustava le ricette dello chef britannico dopo l’incontro con il primo ministro Rishi Sunak. Così sul piatto già strapieno di questioni da risolvere il premier israeliano si è ritrovato anche le critiche per aver dissacrato lo Shabbat — la cena era di venerdì sera — e aver mangiato un crostaceo, proibito dalla religione ebraica. Menù che diventa politico perché la sua coalizione di estrema destra punta a sfornare la «legge del pane azzimo» negli ospedali in tempo per le festività pasquali tra una decina di giorni: i partiti ultraortodossi vogliono impedire a medici, pazienti, parenti in visita di mangiare in corsia una pagnotta, anche solo una pita per gli arabi.
Netanyahu e la moglie Sara sono atterrati in Israele sabato notte a poche ore dal discorso alla nazione di Yoav Gallant, il ministro della Difesa: per primo ha ordinato il rompete le righe e ha chiesto a Bibi, com’è soprannominato, di fermare la marcia forzata in parlamento del piano giustizia che l’opposizione e gli israeliani in strada a protestare da undici settimane considerano un blitz per smantellare la democrazia. «La spaccatura nella società sta coinvolgendo l’esercito. Questa situazione rappresenta un pericolo grave e imminente per il Paese. Non lo permetterò», ha dichiarato l’ex generale entrato in politica nel Likud di Bibi Netanyahu. Che ci ha messo ventiquattro ore a liberarsene e licenziarlo. Decisione che ha provocato tumulti davanti alla casa del premier. E le dimissioni del console israeliano a New York Asaf Zamir.
A preoccupare gli ufficiali sono le proteste tra i riservisti che si rifiutano di presentarsi all’addestramento e stanno già inceppando l’operatività di unità d’élite come lo Squadrone 69 dell’aviazione (sono i piloti degli F-15I più avanzati, quelli che dovrebbero guidare un’eventuale missione contro i centri atomici sviluppati da Teheran, attacco che il primo ministro ripete di giudicare sempre più vicino). O i combattenti delle forze speciali (anche il prestigioso Sayeret Matkal) fino ai militari che devono prestare servizio nei territori palestinesi, dove ci sarebbe stato un aumento delle rinunce fino al 15 per cento. Lo Stato Maggiore ha convocato i giornalisti israeliani per rendere pubblici i timori: «I nemici ci vedono deboli, calcolano che le nostre possibilità di reazione a un attacco siano limitate», ha spiegato una fonte precisando che questa analisi è condivisa dai servizi segreti.
Netanyahu, al potere in totale da oltre 15 anni con lo slogan Mr Sicurezza, non ha intenzione di fermarsi: vuole approvare entro questa settimana il testo che gli garantisce di controllare le nomine dei giudici, di fatto sottoponendo la Corte Suprema alle decisioni dell’esecutivo senza possibilità di respingere leggi in contrasto con i diritti civili o le norme democratiche.