Corriere della Sera

Netanyahu contro tutti «Minaccia» i riservisti e caccia il capo della Difesa

Disordini sotto casa del premier. E il console israeliano a New York si dimette

- Di Davide Frattini

L’aragosta, seppur cucinata da Gordon Ramsay, rischia di restare sullo stomaco a Benjamin Netanyahu. Che è stato fotografat­o dai vicini di tavolo a Londra mentre gustava le ricette dello chef britannico dopo l’incontro con il primo ministro Rishi Sunak. Così sul piatto già strapieno di questioni da risolvere il premier israeliano si è ritrovato anche le critiche per aver dissacrato lo Shabbat — la cena era di venerdì sera — e aver mangiato un crostaceo, proibito dalla religione ebraica. Menù che diventa politico perché la sua coalizione di estrema destra punta a sfornare la «legge del pane azzimo» negli ospedali in tempo per le festività pasquali tra una decina di giorni: i partiti ultraortod­ossi vogliono impedire a medici, pazienti, parenti in visita di mangiare in corsia una pagnotta, anche solo una pita per gli arabi.

Netanyahu e la moglie Sara sono atterrati in Israele sabato notte a poche ore dal discorso alla nazione di Yoav Gallant, il ministro della Difesa: per primo ha ordinato il rompete le righe e ha chiesto a Bibi, com’è soprannomi­nato, di fermare la marcia forzata in parlamento del piano giustizia che l’opposizion­e e gli israeliani in strada a protestare da undici settimane consideran­o un blitz per smantellar­e la democrazia. «La spaccatura nella società sta coinvolgen­do l’esercito. Questa situazione rappresent­a un pericolo grave e imminente per il Paese. Non lo permetterò», ha dichiarato l’ex generale entrato in politica nel Likud di Bibi Netanyahu. Che ci ha messo ventiquatt­ro ore a liberarsen­e e licenziarl­o. Decisione che ha provocato tumulti davanti alla casa del premier. E le dimissioni del console israeliano a New York Asaf Zamir.

A preoccupar­e gli ufficiali sono le proteste tra i riservisti che si rifiutano di presentars­i all’addestrame­nto e stanno già inceppando l’operativit­à di unità d’élite come lo Squadrone 69 dell’aviazione (sono i piloti degli F-15I più avanzati, quelli che dovrebbero guidare un’eventuale missione contro i centri atomici sviluppati da Teheran, attacco che il primo ministro ripete di giudicare sempre più vicino). O i combattent­i delle forze speciali (anche il prestigios­o Sayeret Matkal) fino ai militari che devono prestare servizio nei territori palestines­i, dove ci sarebbe stato un aumento delle rinunce fino al 15 per cento. Lo Stato Maggiore ha convocato i giornalist­i israeliani per rendere pubblici i timori: «I nemici ci vedono deboli, calcolano che le nostre possibilit­à di reazione a un attacco siano limitate», ha spiegato una fonte precisando che questa analisi è condivisa dai servizi segreti.

Netanyahu, al potere in totale da oltre 15 anni con lo slogan Mr Sicurezza, non ha intenzione di fermarsi: vuole approvare entro questa settimana il testo che gli garantisce di controllar­e le nomine dei giudici, di fatto sottoponen­do la Corte Suprema alle decisioni dell’esecutivo senza possibilit­à di respingere leggi in contrasto con i diritti civili o le norme democratic­he.

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(Oded Balilty/Ap) Proteste Cittadini in piazza, a Tel Aviv, nell’undicesima settimana di proteste contro la riforma della giustizia

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