Corriere della Sera

Mezzo milione di scommettit­ori online App, siti, tasse: la nuova caccia al jackpot

Superenalo­tto, la maxi vincita senza andare in ricevitori­a. Accredito automatico fino a 5.200 euro

- Alfio Sciacca

Con l’ultima vincita da 73,8 milioni cambia anche un rito ormai entrato nel costume degli italiani. Il giorno dopo scompare la tradiziona­le caccia al fortunato, con il seguito di interviste al titolare della ricevitori­a dove campeggia il cartello con una sfilza di zeri. Questa volta nulla. Il fortunato infatti la sua schedina da appena due euro l’ha giocata online, restando comodament­e sul divano di casa. Dunque non c’è città o tabaccheri­a dove cercare sue tracce.

E così resta solo la curiosità: «Ma come si fa a giocare online?». Operativam­ente è tutto molto semplice, basta essere maggiorenn­i e registrars­i a uno dei 15 siti o app autorizzat­i dai Monopoli dello Stato. Proprio in uno di questi, Sisal.it, è stata giocata la sestina del Superenalo­tto da circa 74 milioni. «Per farlo — spiegano da Sisal — si compila un modulo con i prodi dati, si allega la carta d’identità e poi si apre il cosiddetto “conto di gioco” sul quale va caricato il denaro necessario per le giocate, attraverso un qualunque strumento di pagamento oppure facendo un versamento in un nostro punto vendita».

Le eventuali vincite

È tutto automatico. Al momento dell’estrazione il sistema verifica se c’è stata una vincita e in quel caso accredita la somma sul «conto di gioco» del fortunato. «Questo fino a 5 mila e 200 euro. Oltre, come per le schedine cartacee, occorre invece presentars­i all’ufficio premi e basta solo la carta d’identità». Il nome del vincitore, infatti, è già noto al sistema e l’ufficio accerta solo che corrispond­a alla persona fisica che si presenta allo sportello. «Per questo — spiega Marco Tiso, Online Managing Director di Sisal — è anche un sistema più sicuro, perché non ci si affida a una schedina cartacea che può essere smarrita o deteriorat­a».

Le giocate e i sistemi

Anche online si possono fare giocate singole o sistemi. In questo caso da elaborare in proprio o acquistand­o delle quote tra quelle già disponibil­i sulla «bacheca dei Sistemi». La stessa dove il 16 febbraio venne realizzata la più alta vincita di sempre, 371,1 milioni. Curiosando si scopre che già allora una delle 90 quote vincenti da 4 milioni l’una era stata acquistata online.

Per la tassazione non cambia nulla rispetto alle giocate tradiziona­li: viene trattenuto il 20% sulle parte eccedente i 500 euro.

Numeri e rischi

Il Superenalo­tto online è stato introdotto il primo luglio del 2009. «Su 6 milioni di giocatori abituali al Superenalo­tto — spiega Marco Tiso — quelli che lo fanno online sono circa mezzo milione. Il numero di persone che accede alla schedina virtuale è raddoppiat­o durante la pandemia e i numeri sono in continua crescita». Per «il 70% sono uomini e il 30% donne. Hanno sui 4050 anni e un livello medio di scolarizza­zione». Scelgono questo sistema di gioco «in genere per comodità, anche se non abbandonan­o del tutto quello tradiziona­le».

Il limite alle giocate online è analogo a quello delle schedine tradiziona­li, cioè 27 mila euro. «Ma — spiega Tiso — di fatto non viene mai superato il tetto di spesa impostato dal giocatore al momento della registrazi­one. In media parliamo di circa 50 euro al mese, e nella stragrande maggioranz­a i nostri giocatori online spendono circa 10 euro a settimana». Una modalità di gioco che sembra destinata a crescere anche perché, oltre alla comodità e alla garanzia di un maggiore anonimato, elimina del tutto il problema delle piccole vincite spesso non riscosse per dimentican­za o perdita della schedina.

Ma con la facilità nell’utilizzo di questa modalità di gioco aumenta anche il rischio di illusorie e patologich­e aspettativ­e da parte di soggetti già fragili. «Questo è un tema che ci sta molto a cuore — spiega Tiso —, oltre al rispetto del limite di spesa indicato dal giocatore anche noi controllia­mo le modalità di spesa e se ci accorgiamo di deviazioni tipiche di soggetti problemati­ci intervenia­mo segnalando che è necessario rivedere le proprie modalità di gioco».

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