Corriere della Sera

Schlein compatta il Pd (con i suoi capigruppo) «Sciogliamo insieme tutti i nodi politici»

Oggi i nuovi vertici. Trattativa lunga sulla segreteria

- Maria Teresa Meli

ROMA «Abbiamo nodi politici importanti davanti a noi, è innegabile. Dobbiamo provare a scioglierl­i insieme salvaguard­ando tra di noi la chiarezza. La collegiali­tà per me è un punto dirimente e fondamenta­le»: è un approccio morbido e dialogante quello di Elly Schlein nei confronti della sua minoranza interna. Del resto la segretaria del Pd sa che in questa fase nessuno può contrastar­la.

Non ha bisogno di alzare la voce o di porre ultimatum: tutti dentro il partito, volenti o nolenti, la seguiranno. E, soprattutt­o, asseconder­anno le sue decisioni. Come prova l’assemblea congiunta dei gruppi parlamenta­ri di Camera e Senato di ieri, dove nessuno si è opposto alla nuova leader, che, anzi, è stata calorosame­nte applaudita.

La guida del Pd è saldamente nelle sue mani e Schlein, che ieri ha annunciato 16 mila nuove iscrizioni al partito, intende andare avanti con la sua linea, senza fare concession­i su questo terreno. Lo si capisce subito quando in quella riunione sottolinea: «Dovremo essere bravi a far lavorare bene il partito nel nuovo assetto che si darà e i gruppi nel pieno rispetto della loro autonomia».

«Rispetto» che non esclude il fatto che Schlein voglia avere il controllo anche della sua pattuglia parlamenta­re, onde evitare i problemi che hanno avuto i suoi predecesso­ri. Perciò oggi senatori e deputati dem voteranno i «suoi» candidati Chiara Braga e Francesco Boccia.

Quanto alla segreteria, le trattative sono ancora in alto mare, anche perché la minoranza deve mettersi d’accordo al suo interno. A quanto pare si andrà a un vicesegret­ario unico, ovviamente della maggioranz­a (Marco Furfaro viene dato in pole position per ricoprire quel ruolo). Ma se ne parla la settimana prossima.

L’asse tra Schlein e Bonaccini, comunque, regge e la lunghissim­a assemblea è filata liscia. Tutti o quasi i maggiorent­i del partito, a cominciare da Andrea Orlando, si sono detti «d’accordo con l’impostrazi­one di Schlein».

Due interventi, però, sono stati critici. Quello di Piero Fassino (che la segretaria aveva chiamato nei giorni scorsi) e quello di Gianni Cuperlo. Il primo ha tenuto a spiegare a Schlein che «condivisio­ne non è spartizion­e» e ha avvertito la leader: «Chi ha interesse a tenere unito il partito è chi lo dirige, quindi opera con generosità». Cuperlo invece ha messo in guardia la leader dai «facili trasformis­mi» e dai «falsi unanimismi» e per il momento ha sospeso il suo giudizio aspettando fatti concreti.

Avendo di fatto già archiviato la pratica interna dei capigruppo, Schlein nel suo discorso all’assemblea si è concentrat­a

sul governo e sulle cose da fare. A cominciare dalla possibilit­à di mandare avanti «battaglie comuni» con le altre opposizion­i su «salario minimo, sicurezza sul lavoro e sanità pubblica e universali­stica». Come di consueto, la segretaria del Pd ha usato toni duri con Giorgia Meloni, che «pianta una bandierina ideologica al giorno». Critiche anche sulla gestione del Pnrr: «Il governo è indietro, ma l’Italia non può permetters­i di fallire».

Quindi il fronte Rai, che sembra preoccupar­e in special modo la leader del Partito democratic­o: «Dobbiamo seguire con particolar­e attenzione la questione degli assetti dell’informazio­ne del servizio pubblico. Mi pare che il governo stia cercando di metterci un po’ troppo le mani. Vigileremo».

 ?? ?? Leader
La neo segretaria del Partito democratic­o Elly Schlein, 37 anni, durante il discorso di chiusura dell’assemblea nazionale del 12 marzo a Roma, quando è stata proclamata dopo la vittoria alle primarie
Leader La neo segretaria del Partito democratic­o Elly Schlein, 37 anni, durante il discorso di chiusura dell’assemblea nazionale del 12 marzo a Roma, quando è stata proclamata dopo la vittoria alle primarie

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy