Corriere della Sera

Figli di coppie gay, mossa dei sindaci

Oggi il vertice tra i 7 primi cittadini di sinistra dei grandi centri: la maternità surrogata non c’entra

- Lorenzo Salvia

Procedere con la trascrizio­ne degli atti, almeno di quelli che riguardano i figli di due mamme e quindi non hanno a che fare con la gestazione per altri. Rinnovare la richiesta al Parlamento di colmare il vuoto legislativ­o che c’è sulla materia. Ma anche, se la situazione non si dovesse sbloccare, appoggiare politicame­nte una contro proposta di legge parlamenta­re.

La call è fissata per oggi pomeriggio. E dovrebbero essere queste le proposte al centro del confronto dei sindaci di sinistra delle grandi città italiane, che da qualche settimana stanno cercando una strategia comune. Parteciper­anno in sette: il sindaco di Milano Giuseppe Sala, quello di Roma Roberto Gualtieri, e poi Stefano Lo Russo (Torino) Matteo Lepore (Bologna), Dario Nardella (Firenze), Gaetano Manfredi (Napoli) e Antonio Decaro, sindaco di Bari e anche presidente dell’Associazio­ne dei Comuni. Sarà un primo passo, un modo per trovare uno stesso denominato­re e poi coinvolger­e anche altri primi cittadini. In modo da estendere quella che, sul tema politicame­nte rovente dei figli delle coppie omogenitor­iali, già da qualche giorno è stata chiamata la «rete dei sindaci di sinistra».

Che il tema sia diventato centrale sul piano politico lo dimostra il nuovo affondo della segretaria pd: «Il governo — dice Elly Schlein — pianta una bandierina ideologica al giorno e intanto sferra un attacco senza precedenti ai diritti dei bambini e delle bambine. Le pressioni per interrompe­re le trascrizio­ni, per esempio». Ma anche l’intervento del sindaco di Roma Gualtieri, che critica la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella: «Continua a confondere la gestazione per altri (...) con la trascrizio­ne di atti che riguardano figli di due mamme senza l’uso della gestazione per altri. Sono casi diversi e nel secondo c’è una chiarissim­a sentenza della Cassazione che stabilisce come la trascrizio­ne vada fatta». Ma Gualtieri ne fa anche una questione politica: «Non capisco perché si continui a non rispondere nel merito ai rilievi . E invece si continua a tirapropri­o

re in ballo la gestazione per altri. Sembra un modo per creare confusione».

Sulla stessa linea il sindaco di Torino, Lo Russo, che parla di «fronte comune» e chiede al «Parlamento di legiferare». In agenda c’è già un altro appuntamen­to, il 12 maggio,

a Torino. «Verosimilm­ente al Teatro Regio — spiega sempre il sindaco — un’iniziativa con amministra­tori e amministra­trici locali, che auspichiam­o sarà partecipat­a il più possibile a livello nazionale».

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi dice che «fino a quando non ci sono stop da parte delle autorità noi continuere­mo» con le trascrizio­ni. E ha simbolicam­ente cambiato il nome dell’assessorat­o, da «alla Famiglia» in «alle Famiglie». Radicali e +Europa hanno inviato a tutti i consigli comunali

una mozione e un invito ai sindaci affinché si proceda con le registrazi­oni dei figli di coppie omogenitor­iali con entrambi i genitori. Una chiamata alla mobilitazi­one per rispondere al fatto che, dice Emma Bonino, il «governo risolve problemi complessi con la proibizion­e». Ma la ministra Roccella chiude la porta: «I sindaci che vogliono continuare a fare le trascrizio­ni non sono contro la circolare Piantedosi, sono contro la sentenza della Cassazione».

Il fronte comune

La richiesta della nuova legge. Il 12 maggio iniziativa a Torino con gli amministra­tori locali

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A Milano Il sindaco Beppe Sala, 64 anni, durante una cerimonia per il riconoscim­ento dei figli di coppie omogenitor­iali nel 2018

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