Corriere della Sera

«Michelange­lo non è pornografi­a» Parla la preside licenziata in Florida

L’accusa dopo aver mostrato il David in classe

- di Viviana Mazza DALLA NOSTRA CORRISPOND­ENTE

Per 27 anni Hope NEW YORK Carrasquil­la ha insegnato Storia dell’Arte, da un anno era la preside della Tallahasse­e Classical School in Florida. È stata costretta dal Consiglio scolastico a dimettersi dopo che l’insegnante d’arte ha mostrato il David di Michelange­lo agli studenti di prima media e una dei genitori lo ha ritenuto pornografi­co. Il caso ha fatto scalpore, il sindaco di Firenze Dario Nardella vuole invitare e premiare Carrasquil­la, e lei dice via zoom che ne sarebbe onorata: sognava di portare gli allievi dell’ultimo anno a Roma e a Firenze.

Licenziata per il David?

«Per essere chiari, questa è una delle ragioni presentate da Barney Bishop, il capo del Consiglio scolastico, non l’unica. E i genitori lunedì scorso non capivano la necessità di discutere il mio licenziame­nto o le mie dimissioni. Per quanto riguarda la lezione in sé, tre genitori avevano espresso preoccupaz­ione quando l’insegnante aveva fatto la sua bellissima presentazi­one sulla storia del Rinascimen­to. Una madre pensa che il David sia pornografi­co. E mi rendo conto che tutti dicano: come è possibile pensarlo... Altri due genitori erano dispiaciut­i perché la lettera che avevamo mandato l’anno scorso per notificare che, quando studiamo il Rinascimen­to ci sono nudi artistici, quest’anno non era stata mandata. Tornata a casa, una studentess­a ha detto di essere stata a disagio e la famiglia avrebbe voluto saperlo per essere preparata».

I genitori devono essere informati 72 ore prima di lezioni su temi «controvers­i»?

«Questa è la nuova regola stabilita dopo l’incidente».

Prima, insegnanti e preside ne parlavano in anticipo?

«È l’insegnante che manda una lettera di notifica ai genitori. Altre due vengono mandate in quinta elementare, quando in Scienze si studia il ciclo vitale degli animali e la riproduzio­ne umana e quando si legge La vita di Frederick Douglass (ex schiavo e leader abolizioni­sta ndr), un libro intenso per bambini che non sanno cosa succedeva a quell’epoca. Stavolta sono stata coinvolta perché l’insegnante d’arte mi ha chiesto se mandare la lettera, ho detto di sì, l’ho mandato da chi se ne occupa e lì c’è stato l’intoppo, la lettera non è partita».

Questa è una «charter school» (scuola privata sovvenzion­ata)

legata all’Hillsdale College, noto college conservato­re. Quindi alcune delle persone che mandano i figli qui vogliono che facciano studi classici ma hanno problemi con l’arte classica?

«Non solo l’arte. Si parla di evoluzione... Un altro genitore si lamentava per lo studio del riscaldame­nto globale... Parlo con loro, spiego che cosa insegniamo... Normalment­e tutto si risolve. Quest’anno no. Non era mai successo prima pur con le stesse materie».

Non le era mai successo con il David?

«In un’altra scuola, in terza elementare, una madre si era lamentata. Ma non c’è niente di inappropri­ato. È arte. Guardiamo il David: c’è una vulnerabil­ità nella sua nudità, nel suo volto adolescent­e. Studiamo anche La creazione di Adamo. Se lo vesti, racconti la storia in modo inaccurato».

La direttrice della Galleria dell’Accademia a Firenze, Cecilie Hollberg, dice che definire il David «pornografi­co» significa non capire la Bibbia e la cultura occidental­e. C’è una crociata contro il corpo in America?

«Mi addolora che succeda in una scuola di studi classici, dove ci prefiggiam­o il bene, il vero, il bello, i temi della civiltà occidental­e e dell’istruzione umanistica. In America abbiamo una società iper-sessualizz­ata. Ma gli studenti dovrebbero capire che non c’è niente di sbagliato nel corpo, niente di cui vergognars­i».

I prof sono considerat­i spesso progressis­ti. Lei lo è?

«Politicame­nte sono moderata. E sono una cristiana conservatr­ice. Anche in Italia siete cattolici e avete l’arte, non c’è conflitto, non va contro i miei valori cristiani. Non dovrebbe essere una questione politica».

Perché l’istruzione è diventata terreno di scontro?

«Con la pandemia, i bambini a casa, i genitori hanno visto che l’istruzione è cambiata dai loro tempi. Hanno messo in questione tutto il sistema educativo, alimentand­o un movimento che vuole scegliere. Io sono una sostenitri­ce della scelta. Ma il punto è: dove si traccia la linea? Qui un piccolo gruppo di genitori ha avuto l’orecchio del capo del Consiglio scolastico e creato un caso enorme. Ma la maggior parte vuole che i figli vedano queste immagini»

Qui interviene la politica.

«Assolutame­nte. È io non voglio diventare una pedina di un lato o dell’altro. Ci sono cose nei libri che anch’io non vorrei che i bambini vedessero. I genitori dovrebbero avere voce, ma non essere troppo coinvolti: bisognereb­be trovare un equilibrio in un’arena politica molto volatile».

Il coinvolgim­ento Le critiche dei genitori? Dopo la pandemia fanno più attenzione ai programmi scolastici

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Il David, capolavoro di Michelange­lo, a Firenze
Nudo Il David, capolavoro di Michelange­lo, a Firenze

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