Corriere della Sera

Adesso a Londra correggono anche Agatha Christie

- Di Paola De Carolis

LONDRA Via i riferiment­i agli «occhi e il naso sporchi» dei bambini in Assassinio sul Nilo, via l’aggettivo «orientale», via le descrizion­i fisiche di alcuni personaggi (soprattutt­o se grassi o con i denti brutti), via i commenti sull’etnia. Dopo lo scrittore per ragazzi Roald Dahl, ora Agatha Christie. I gialli della scrittrice, ha scoperto il «Telegraph», sono stati corretti e aggiornati alle sensibilit­à e al linguaggio di oggi.

Gli interventi sui testi sarebbero cominciati in occasione della più recente ristampa della versione digitale dei libri di Christie, che rimane tra le autrici più lette al mondo. I cambiament­i, stando alla ricostruzi­one del quotidiano «Daily Telegraph», sono stati realizzati in silenzio e vengono alla luce solo ora, dopo le polemiche che avevano suscitato le revisioni dei libri per bambini di Dahl. Per salvare la versione originale di Matilda, Le streghe, Il GGG e tutti gli altri successi dello scrittore, erano scesi in campo diverse star della letteratur­a, tra cui Salman Rushdie. La casa editrice Penguin era stata così costretta a un parziale dietrofron­t. Sarebbero state pubblicate, aveva annunciato, due edizioni, quella aggiornata e quella originale.

Ora HarperColl­ins ha dato

l’opera di Christie in mano ai sensitivit­y reader, ovvero editor il cui compito è quello di identifica­re brani che ai lettori potrebbero sembrare dispregiat­ivi o offensivi.

Chissà se qualcuno si schiererà in difesa delle parole originali della signora del giallo: in alcuni casi le correzioni sono già avvenute. Hercule Poirot, così, è più moderato nel commentare gli usi e le apparenze degli stranieri che incontra, mentre Jane Marple è più attenta nella cronaca sociale delle comunità che visita.

All’apparenza gli interventi sui testi di Christie sono più sfumati rispetto al trattament­o riservato a Dahl. Da Un mistero ai Caraibi è stata, ad esempio, rimossa una frase su un personaggi­o femminile con «un torso di marmo nero che ogni scultore sarebbe stato felice di avere», mentre dal primo romanzo di Christie, Poirot a Styles Court, è stato tolto un commento del celebre investigat­ore belga su un uomo «naturalmen­te ebreo». Si tratta di due romanzi usciti rispettiva­mente nel 1964 e nel 1920.

Oggi frasi del genere darebbero fastidio mentre la loro assenza non toglie nulla al valore del libro, è stata la valutazion­e. «Per noi i sensitivit­y reader sono come “ambasciato­ri dell’inclusione”», ha raccontato un editore di Londra. «Forse è meno controvers­o il lavoro che svolgono con scrittori contempora­nei. Nel caso dei grandi classici crediamo che sia importante rimuovere frasi, commenti o parole che ai tempi non sarebbero risultati offensivi ma oggi sì».

 ?? ?? Agatha Christie nel 1946 (Archivio Corsera)
Agatha Christie nel 1946 (Archivio Corsera)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy