La classifica dei social, leader più freddi sui temi europei
II partiti sono ormai in piena campagna elettorale per le Europee. Ma paradossalmente, monitorando i social, emerge che si parla poco o pochissimo di Europa. L’unica eccezione tra i leader è rappresentata da Matteo Salvini, che appena si è presentata l’occasione ha preso al volo la protesta dei trattori. Proprio le iniziative degli agricoltori hanno impattato in generale sulla comunicazione in chiave europea, in alcuni casi anche raffreddando i toni rispetto a dicembre. Su Fb, nell’ultimo mese, il leghista ha pubblicato 276 post, contro i 33 di Meloni, 39 di Conte, 75 Schlein, 67 Renzi, 155 Calenda e 18 Tajani. Il Corriere, grazie alla collaborazione con DeRev, durante questa campagna ha iniziato a raccontare attraverso «EuropaLike» come i leader si pongono rispetto alla Ue. DeRev ha elaborato un algoritmo ad hoc e tra il 10 gennaio e il 10 febbraio a ognuno è stato attribuito un «punteggio di europeismo»: in cima c’è il leader di Azione Calenda, con 7, seguito da Schlein (4), Renzi (-1) così come la premier (nella scorsa rilevazione era a quota 7); il capo del M5S Conte (-3) e Salvini (con -12). Il punteggio di Tajani non è disponibile, perché nell’ultimo mese il leader di FI non si è espresso in materia Ue. Salvini ha confermato la strategia sovranista, mentre la premier ha accennato un disaccordo, «ma con toni più pacati». Conte ha solo attaccato il centrodestra, Calenda ha aperto la campagna con l’hashtag #siamoeuropei, mentre Schlein ha mantenuto il posizionamento a sinistra. Renzi «usa l’Europa per fare opposizione interna».