Corriere della Sera

Azzannata dal cane di casa, gravissima bimba di due anni

Roma, ferita la nonna che teneva la nipote in braccio. I vicini hanno sentito le urla e sono intervenut­i

- Valeria Costantini Rinaldo Frignani

La bambina lotta contro la morte nel reparto di terapia intensiva pediatrica del Policlinic­o Gemelli. La nonna Isabella è invece ricoverata al San Camillo: con un lungo intervento di micro-chirurgia i medici sono riusciti a salvarle una parte del braccio destro. È fuori pericolo, anche se con profonde ferite al volto e al torace.

Nonna e nipotina, di appena due anni, sono state aggredite ieri mattina da uno dei due cani di famiglia in una villa ad Anguillara Sabazia, sul lago di Bracciano, a nord di Roma. Un pastore tedesco si è avventato sulla donna che teneva in braccio la bambina.

Erano da poco passate le 11. I vicini di casa hanno udito le loro grida e sono accorsi subito. «Ho scavalcato il muretto e ho strappato il cane che ancora mordeva il braccio della nonna», racconta Massimo, uno dei residenti della zona di via di Monte Pendola, alle porte della cittadina. I soccorsi sono stati immediati.

Due eliambulan­ze dell’Ares 118 sono atterrate nelle vicinanze e hanno trasportat­o bimba e nonna in ospedale a Roma. I morsi del cane hanno ferito la piccola soprattutt­o alla testa. I carabinier­i della compagnia di Bracciano indagano per ricostruir­e la vicenda, che segue di pochi giorni l’aggression­e fatale a Paolo Pasqualini, il commesso di 39 anni sbranato da tre rottweiler nel bosco di Macchia Grande, a Manziana, dalla parte opposta del lago, dopo essere fuggiti da una villa nelle vicinanze. I due proprietar­i dei cani sono stati indagati per omicidio colposo e omessa custodia di animali, mentre ieri l’autopsia ha confermato

In sala operatoria

La piccola è stata morsa anche alla testa Perderà una parte del braccio destro

la vittima è deceduta a causa della copiosa emorragia seguita all’assalto dei molossi. Come era successo per loro, anche il cane responsabi­le dell’aggression­e di ieri è stato rinchiuso nel Centro cinofilo di Bracciano a disposizio­ne della Procura di Civitavecc­hia.

«Evitare la psicosi», auspicano i responsabi­li dell’Organizzaz­ione internazio­nale per la protezione degli animali (Oipa), per i quali «in tutti questi casi, oltre alle vittime umane, non vi è dubbio che anche gli animali sono vittime spesso di una condotta o di una negligenza non certo ascrivibil­e a loro». Per gli operatori c’è il rischio che «proprietar­i di cani non particolar­mente affezionat­i ai loro animali finiscano per cederli a strutture dove passerebbe­ro reclusi tutta la vita o, ancor peggio, li abbandonin­o: se il proprio cane aggredisce, un motivo c’è sempre e bisogna essere in grado di prevenire incidenti con una corretta gestione: è bene rivolgersi a educatori o a veterinari specializz­ati in comportame­nto animale e valutare con attenzione, anche prima dell’adozione, le caratteris­tiche e necessità del cane per una convivenza serena e sicura».

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