Corriere della Sera

Le cinque crepe al fronte Ora l’Armata prepara nuove offensive a sudest

Mosca ha schierato migliaia di uomini, Kiev è in cerca di rinforzi

- dal nostro inviato Lorenzo Cremonesi

FRONTE DI AVDIIVKA Non cessa affatto la pressione russa contro le postazioni ucraine, specie sulla linea del fronte che corrispond­e alle regioni occupate dalle truppe di Putin negli ultimi due anni. Catturata Avdiivka tre giorni fa, i russi premono ora in particolar­e su cinque zone del sudest ucraino contando sulla carenza di munizioni dei nemici e sul congelamen­to degli aiuti americani per Kiev.

Avdiivka

Ci sono voluti dieci anni, ma adesso la cittadina fortificat­a è in mano alle forze speciali russe. Gli ucraini, ormai semi-accerchiat­i e in previsione del ridispiega­mento, già nell’ultimo mese avevano predispost­o il nuovo sistema di trincee e postazioni per l’artiglieri­a che corre ad est delle posizioni appena perdute. Ma il problema non cambia. «I russi sparavano da 10 a 20 colpi di artiglieri­a per ognuno dei nostri. La loro superiorit­à aerea era evidente, tiravano bombe teleguidat­e con testate sino a 1.500 chili», ripetono i soldati incontrati qui nelle retrovie. Nulla prova che le nuove linee possano risolvere i problemi delle ultime settimane.

Bakhmut

Gli ucraini l’hanno perduta nel maggio 2023 dopo undici mesi di combattime­nti. Oggi le loro postazioni fanno perno sul piccolo centro urbano di Chasiv Yar. Ma si stima che i russi abbiano concentrat­o oltre 60.000 uomini per tentare di riprendere l’offensiva. L’altra notte i loro missili da crociera hanno colpito le città vicine di Kramatorsk e Sloviansk, causando alcuni morti e feriti tra i civili, non viene rivelato se vi siano vittime militari. Già adesso crescono le difficoltà ucraine per mandare rinforzi e mantenere i collegamen­ti con le retrovie. Mancano truppe fresche e droni. Se dovessero venire prese le due città, Putin avrebbe ottenuto l’obiettivo della piena octendono cupazione della regione orientale del Donbass.

Marinka

I russi l’hanno occupata nel mese scorso e adesso mirano ad accerchiar­e la zona urbana di Vulhedar, più a sud, con l’obiettivo di creare una loro testa di ponte nel settore strategico che fa da cerniera tra la regione del Donbass e quella di Zaporizhzh­ia. I russi mantengono circa 40.000 soldati a Mariupol, che potrebbero servire per rinforzare gli attacchi nel sud e distrarre gli ucraini, i quali comunque oggi sono a corto di truppe fresche e atla nuova legge sulla leva.

Kreminna

Lo stato maggiore a Mosca cerca la rivincita per i territori perduti al tempo della controffen­siva ucraina nell’autunno 2022. Per adesso Kherson è fuori discussion­e: troppo complicato attraversa­re il Dnipro sotto il fuoco nemico. Ecco allora che le loro attenzioni si stanno concentran­do sui battaglion­i (circa 110.000 soldati) stanziati a Kreminna per cercare di riprendere Lyman, Kupiansk, Izyum e le zone a sud di Kharkiv.

Robotyne

Già il nome di questo piccolo villaggio a sudest di Zaporizhzh­ia è simbolo di sconfitta per gli ucraini. I loro comandi vi concentrar­ono le forze migliori per iniziare la tanto attesa controffen­siva dell’estate scorsa. Ma persero decine di tank e centinaia di uomini nei campi minati e sotto gli attacchi dei droni: non andarono oltre una quindicina di chilometri. Adesso i russi stanno riprendend­o la piccola enclave e minacciano di puntare su Zaporizhzh­ia.

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