«Fabbrica Europa» per competere con Cina e Usa
Verso la fine del suo mandato e mentre infuria la battaglia sulla successione, il presidente uscente di Confindustria, Carlo Bonomi, lancia un appello alle forze politiche in vista delle europee, a giugno: «Il prossimo Parlamento europeo sarà chiamato a prendere decisioni vitali. È importante che si riappropri del suo ruolo politico che a volte è stato sottratto dalle ingerenze delle commissioni». Nel merito, Bonomi sottolinea «l’urgenza di interventi di politica industriale: purtroppo la nostra impressione è che il ceto politico non abbia la consapevolezza di questa urgenza. La sfida di Cina e Usa ci dice che non c’è più tempo». E se è vero che è indispensabile affrontare la transizione verde e quella digitale, si legge nel documento «Fabbrica europa» presentato ieri, ciò deve avvenire tenendo conto che la priorità resta la competitività delle aziende in un quadro geopolitico sempre più instabile. Per questo, si aggiunge tra le altre cose, è necessario «un nuovo safe asset di debito comune europeo sul modello di NextGeneration Eu». Le aziende, da sole, non possono farcela: «Sono necessari nuovi strumenti finanziari per essere all’altezza delle altrimenti insostenibili necessità di investimenti per affrontare l’impatto della doppia transizione, verde e digitale». Fondamentale, secondo l’associazione, completare in Europa l’integrazione dei mercati dell’energia elettrica, creare un mercato unico del gas e sviluppare una strategia unica per l’energia nucleare. È inoltre urgente, si legge nel documento, una regolamentazione dell’intelligenza artificiale e migliorare la formazione dei lavoratori. Sul fronte delle infrastrutture, Confindustria chiede di completare la rete transeuropea di trasporto.