Corriere della Sera

Fedez, la salute mentale e l’incontro con i ragazzi: «Troppo spesso isolati Imparate a chiedere aiuto»

Il rapper a Torino: cavie dei social, offriamo alternativ­e al digitale

- Di Chiara Bidoli

FHo affrontato un tumore al pancreas, fatto i conti con la morte e la depression­e Sono arrivato a prendere sette psicofarma­ci insieme e il medico non capiva che stavo male

edez ha mantenuto la promessa, che aveva fatto ad Aldo Cazzullo sulle pagine del Corriere, di continuare a parlare ai giovani di salute mentale. L’occasione è stato l’evento «La salute mentale è un diritto dei giovani», organizzat­o ieri dalla Fondazione Circolo dei lettori di Torino, che ha coinvolto più di 300 ragazzi delle scuole superiori. «La tutela della salute mentale dovrebbe essere una priorità per la nostra società. Dobbiamo combattere non solo lo stigma che c’è intorno al tema della salute mentale e all’uso di psicofarma­ci, ma anche accendere un riflettore serio su come aiutare i più giovani visto il numero impression­ante, e in crescita, di casi di suicidio (secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, tra i 15 e i 24 anni d’età, è la seconda causa di morte in Italia dopo gli incidenti stradali, ndr)».

Durante l’incontro Federico Lucia — in arte Fedez — ha ripercorso commosso le fasi più dure della sua malattia: dall’operazione per il tumore al pancreas alle due emorragie interne, fino a quando ha dovuto prendere in consideraz­ione l’ipotesi di morire e non rivedere più i figli. «Se fossi morto i miei figli non si sarebbero più ricordati di me, erano troppo piccoli. E questa è stata in assoluto la cosa che mi ha fatto più paura, più della morte stessa, ma è stato anche ciò che mi ha dato la forza e la determinaz­ione per affrontare l’operazione».

Il rapper ha parlato a lungo della sua esperienza con la depression­e lanciando continui appelli ai giovani ad aprirsi e parlare dei propri problemi, senza sminuirli e aver paura di essere giudicati. «Sono arrivato al punto di prendere sette psicofarma­ci tutti insieme fino a quando un antidepres­sivo mi ha dato, come effetto collateral­e, balbuzie. Mi sono spaventato e ho smesso tutti i farmaci di botto, senza scalarli, creando il cosiddetto effetto rebound con conseguenz­e pesantissi­me: avevo crampi alle gambe, sono stato dieci giorni a letto senza potermi alzare, non distinguev­o la realtà dai sogni, un’esperienza orribile».

Fedez ha poi dichiarato che il suo percorso per uscire del tutto dalla depression­e è ancora lungo e ha fatto un appello al mondo dei media perché si parli di più del malessere mentale per diffondern­e la conoscenza e permettere a tutti di curarsi nel miglior modo possibile. Il momento più toccante dell’incontro è stato quando un ragazzo gli ha chiesto quale fosse stata l’esperienza più difficile che aveva affrontato in questi anni. «È stato quando il pensiero di morire mi ha dato più sollievo di quello di svegliarmi il giorno dopo. Per uscirne occorre tempo e farsi aiutare», ha detto Federico esortando i ragazzi a non chiudersi mai in se stessi.

Durante l’evento si è poi parlato di come le nuove generazion­i non siano mai state così sole, nonostante siano iperconnes­se, e della responsabi­lità che la società ha di fornire spazi e occasioni che permettano ai giovani di incontrars­i. «Con la mia Fondazione quest’anno mi dedicherò a un centro di aggregazio­ne che spero sia il primo di una lunga serie, perché credo che siamo noi adulti a dover offrire delle alternativ­e valide al mondo digitale. Le nuove generazion­i sono più in gamba di quanto pensiamo ma dobbiamo sostenerle». Fedez non ha parlato delle sue ultime vicissitud­ini, ma a chi gli ha chiesto quale fosse la sua arma vincente per affrontare i momenti bui della vita, ha risposto che l’ironia ha un ruolo chiave e che il suo mantra è «non prendere la vita troppo sul serio perché tanto non ne uscirai vivo».

Ogni volta che ne prendevo uno nuovo mi dava reazione avversa Ho smesso di prenderli tutti di botto, fu terribile Se vi prescrivon­o i farmaci non abbandonat­e la terapia

Dobbiamo combattere lo stigma sulla salute mentale e sull’uso di psicofarma­ci, ma anche accendere un riflettore su come aiutare i più giovani: troppi e in crescita i casi di suicidio

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Fedez, 34 anni, durante l’incontro sulla salute mentale con i ragazzi a Torino
(Ansa) Sul palco Fedez, 34 anni, durante l’incontro sulla salute mentale con i ragazzi a Torino

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