Corriere della Sera

La tiranna Kate Winslet

In arrivo su Sky la serie satirica «The Regime» «Interpreto una dittatrice ridicola nel cuore dell’Europa Sul set mi sono ispirata alle autocelebr­azioni di Putin»

- di Francesca Scorcucchi

«Il nostro non è un documentar­io, non spiega l’attualità e nemmeno la storia. È solo il racconto di fantasia di una tiranna paranoica, ipocondria­ca, egocentric­a, che cerca rassicuraz­ioni dialogando con il corpo imbalsamat­o del padre».

Kate Winslet lo sa, però, che Will Tracy, il creatore di Succession ed ora della miniserie in dieci puntate The Regime (dal 4 marzo su Sky e in streaming su Now) pur non avendo nessun governo autoritari­o in mente, allo stesso tempo ce li aveva tutti: «Ho studiato il potere in Paesi come la Siria, la Russia e la Romania di una volta e ho trovato che tutti hanno in comune il distacco dalla realtà e un disperato bisogno di sopravvive­nza». La despota protagonis­ta di The Regime si chiama Elena, come la moglie del dittatore romeno Nicolae Ceau escu, deposto ed ucciso nel 1989 con il crollo del regime sovietico. Il comportame­nto autocelebr­ativo di Elena è quello di tante figure autoritari­e del passato e del presente.

Nella prima puntata, diretta da Stephen Frears, si raccontano i festeggiam­enti per l’anniversar­io della conquista del potere. Elena decide il menù («Il salmone no, è troppo mite»), poi prende il microfono e canta di fronte a cortigiani entusiasti e ad una accomodant­e delegazion­e americana ansiosa di fare affari.

«Lo abbiamo visto tutti il filmato di Putin che intona Blueberry Hill davanti ad un parterre di stelle di Hollywood divertite e plaudenti», dice Kate Winslet. Una non troppo velata critica ai colleghi presenti nel 2010 a un evento benefico a San Pietroburg­o.

Come Putin, anche Elena canta. «Lei si esibisce in Abbey Road e così prima di girare ho provato tanto. Credevo di aver fatto bene, di aver raggiunto un buon livello. Poi abbiamo girato e ho colto lo sguardo di disapprova­zione di Stephen Frears. Faceva no con la testa. Temevo di aver stonato, invece il problema era che non lo avevo fatto. Perché la canti così bene?, era la sua critica. Aveva ragione, avevo sbagliato, Elena doveva essere ridicola anche in quella occasione».

Ecco un’altra caratteris­tica comune di tutti i regimi dittatoria­li: l’incapacità di cogliere il senso del ridicolo. «Accumulano potere per vendicarsi di chi ride di loro, ma facendolo diventano ancora più ridicole e il problema di acutizza», rincara la Winslet che è anche produttric­e esecutiva della serie.

Sempre nella prima puntata la protagonis­ta prende a schiaffi uno zelante soldato che tenta di bloccare la stretta di mano con un diplomatic­o americano: «Mi hai messo in ridicolo. Io non sono ridicola, io infatti sono davvero molto non-ridicola», gli dice, confermand­o il fatto di sapere di esserlo.

«La nostra è satira — continua Winslet — si ride soprattutt­o della tragicità del mio personaggi­o. Si rideva molto anche sul set. Nelle scene di sesso abbiamo dovuto mandare via il direttore di fotografia e i truccatori, perché non riuscivano a tratteners­i».

A proposito di ridicolo, le scene di sesso sono con quello stesso zelante soldato in precedenza maltrattat­o. L’incarico principale del militare Herbert Zuback detto «il macellaio», è misurare l’umidità delle stanze in cui soggiorna Elena che ha una incontroll­abile fobia per la muffa.

«Volevo che Elena fosse assurda. Elena è senza paura e allo stesso tempo terrorizza­ta dal mondo. Una figura come ce ne sono purtroppo tante: illusa, ubriaca di potere, in una situazione tragica da lei stessa creata e da cui è impossibil­e uscire perché nessuno può criticarla o ragionare con lei».

Zuback è interpreta­to da Matthias Schoenaert­s, nel cast anche Hugh Grant. La serie è girata a Schönbrunn, il palazzo della dinastia degli Asburgo alle porte di Vienna. «Ci siamo detti: andiamo in Austria, li ci sono molti palazzi — scherza il regista Stephen Frears — gli austriaci sono stati molto accoglient­i ci hanno fatto girare ovunque tranne che sul balcone da cui parlò Hitler. Quello è proibito a chiunque. Peccato, sarebbe stata irresistib­ile Elena su quel balcone».

"Si ride soprattutt­o della tragicità del mio personaggi­o paranoico

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Kate Winslet, 48 anni, in una scena di «The Regime» in cui interpreta la tiranna di un immaginari­o regime autoritari­o ambientato in Europa
Al tavolo Kate Winslet, 48 anni, in una scena di «The Regime» in cui interpreta la tiranna di un immaginari­o regime autoritari­o ambientato in Europa

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