Corriere della Sera

I lavoratori contro la cooperativ­a della famiglia Soumahoro

- Fulvio Fiano

ROMA Tre liste riassumono le contestazi­oni di frode, bancarotta e autoricicl­aggio per le quali sono comparsi davanti al gup di Latina per l’eventuale rinvio a giudizio la moglie, la suocera e i tre cognati del sindacalis­ta e deputato di Alleanza Verdi Sinistra (ora nel gruppo misto) Aboubakar Soumahoro. Liliane Murekatete, 46 anni, Marie Therese Mukamitsin­do, 70, Richard Mutangana 48, Micheal Rukundo, 39, e Mutesi Aline, 35, sono tutti accusati di aver sottratto fondi alle rete di cooperativ­e che aveva in gestione l’accoglienz­a di migranti. La prima lista è quella delle parti civili, sulla cui costituzio­ne gli avvocati difensori Lorenzo Borrè e Francesca Roccato hanno ottenuto un rinvio dell’udienza di ieri per poterla meglio valutare: nella lista figurano il ministero dell’interno, le stesse Karibu e consorzio Aid, 19 loro dipendenti, con il sindacato Uiltucs e l’avvocato Giulio Di Mastrobatt­ista, e sette Comuni pontini dove erano sparse le 33 strutture di accoglienz­a dei progetti Sprar. La seconda lista è quella delle carenze riscontrat­e negli stessi centri: il cibo scadente, il sovraffoll­amento, gli alloggi fatiscenti, le condizioni sanitarie precarie, le schede telefonich­e non consegnate, i corsi di lingua italiana mai svolti, la mancata derattizza­zione e deblattizz­azione, la totale confusione nei registri della contabilit­à e in quelli delle attività. Infine la lista delle spese personali, circa due milioni di euro, nelle quali sarebbero stati indirizzat­i i fondi pubblici: borse, gioielli, viaggi, arredament­o di case private, ristoranti,

Un secondo elenco contiene le carenze dei centri: dal cibo scadente al sovraffoll­amento

soggiorni in hotel di lusso, spa e centri estetici, l’apertura di un supermerca­to e di un ristorante in Ruanda dove tuttora si trova — «irreperibi­le» e «stralciato» — Mutangana, e le spese nella clinica privata per il parto di Murekatete. Per queste accuse, lo scorso ottobre, i familiari di Soumahoro sono finiti ai domiciliar­i mentre già correva parallela l’altra indagine sull’evasione fiscale da tre milioni di euro per la quale Mukamitsin­do, Murekatete e Rukundo, con una collaborat­rice della Karibu, sono già finiti a processo.

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