Corriere della Sera

Max davanti Nulla cambia È cambiato quasi tutto

- Di Giorgio Terruzzi

Nulla è cambiato; è cambiato quasi tutto. Le opinioni girano a 360 gradi dopo la prima qualifica, in attesa della prima verifica. Gara uno, oggi, Bahrein. C’è sempre Verstappen davanti; c’è sempre Leclerc in lizza per la pole. La fotografia della vigilia somiglia molto ad altre, straviste nel 2023, con ruoli talvolta invertiti. Ma nell’espression­e delusa di Charles, il rimpianto per un ultimo attacco imperfetto non intacca la percezione di poter correre in uno spolvero inedito. Una novità, questa, ribadita dalle prove libere, che non chiude affatto il pronostico. Il tema centrale resta il passo. Migliorato di sicuro. Sino a che punto lo capiremo a partire da oggi, pur tenendo presente le sequenze robustissi­me cacciate in pista dalla Red Bull. Roba da ripristina­re un timore noto, scandito dalle delusioni patite negli ultimi anni anche dopo le pole rosse. Molti dubbi verranno sciolti usando gomme di mescola diversa per decine di giri, anche se stilare bilanci al termine di una sola corsa non ha senso: siamo al rodaggio, per una quantità di elementi tecnici decisivi. Discorso che vale anche per Red Bull, per Mercedes, forse la vettura più sorprenden­te ieri, dopo una raffica di perplessit­à emerse nei test. Intanto, a proposito di rodaggi, sia Leclerc, sia Sainz, quarto, non sono riusciti a migliorare nella fase finale delle qualifiche, il che rende il futuro, se possibile, più promettent­e, tra le pieghe di uno schieramen­to compresso, visto che Hamilton, nono dopo primo inciampo da separato in casa, ha rimediato 5 decimi di distacco da Verstappen. Intanto e comunque, Max resta il padrone del pallone, sveglio, glaciale, impeccabil­e, quando si tratta di tirare un rigore. Detto con onestà e realismo, resta l’invidia, mischiata a un pizzico di insofferen­za, a fornire l’ingredient­e chiave per chi auspica una vera incertezza, la stessa tensione delle qualifiche sino a fine gara. Ciò che servirebbe per sfamare la Ferrari, per nutrire il sogno lungo e agitato di Leclerc.

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