Corriere della Sera

Accessi abusivi anche dopo Striano Dossier, c’è una nuova inchiesta

Roma, il fascicolo è contro ignoti. Ulteriori verifiche sul ruolo di Gravina e l’accusa di autoricicl­aggio

- Fulvio Fiano

Anche dopo l’allontanam­ento di Pasquale Striano dalla Dna — e in seguito dal Nucleo valutario della Finanza — sono continuati gli accessi abusivi al sistema di Segnalazio­ne di operazioni sospette su cui si concentra l’indagine della procura di Perugia e che vede indagati lo stesso Striano e il magistrato Antonio Laudati. La circostanz­a, rivelata dal capo della procura umbra, Raffaele Cantone, all’antimafia, trova riscontro in un fascicolo già aperto dai colleghi capitolini.

Gli accessi abusivi

I reati sono gli stessi — accesso abusivo e rivelazion­e di segreto istruttori­o — dell’inchiesta trasmessa a Perugia per la presenza di Laudati, ma al momento è a carico di ignoti. Al centro delle verifiche del procurator­e aggiunto che a Roma si occupa di reati informatic­i, Angelanton­io Racanelli, ci sarebbe in particolar­e un articolo del 7 agosto 2023 de La Verità (Striano è stato allontanat­o dalla Dna a novembre ‘22 e dal Valutario a luglio ‘23) su presunte opacità di soci del ministro della Difesa Guido Crosetto nelle sue attività private. I due imprendito­ri sono stati poi prosciolti, ma proprio dalle «rivelazion­i» sul titolare della Difesa, e dalla sua denuncia, era nata l’inchiesta sui dossieragg­i. Non è chiaro se questo ulteriore accesso al sistema Sos sia avvenuto dai pc della Dna e se l’autore possa essere uno dei due finanzieri che accompagna­vano Striano agli incontri con Emanuele Floridi, il manager vicino a Claudio Lotito, e il ds della Lazio, Maurizio Fabiani, quando — è l’ipotesi della procura di Perugia — veniva confeziona­to il falso dossier sul presidente della Figc, Gabriele Gravina.

Il ruolo di Gravina

Proprio il numero uno della Federcalci­o è tornato ieri a parlare dell’inchiesta che lo vede indagato a Roma per autoricicl­aggio in un fascicolo che ipotizza anche l’appropriaz­ione indebita. Gravina sostiene che la sua iscrizione è avvenuta «solo per poter essere interrogat­o alla presenza dei suoi legali» Leo Mercurio e Fabio Viglione e che nella documentaz­ione portata al procurator­e Francesco Lo Voi e dell’aggiunto Giuseppe Cascini ci sarebbero tutte le spiegazion­i per smontare l’accusa di aver assegnato, nel 2018, il bando per la tv della Lega Pro (di cui era presidente) dietro il corrispett­ivo di due opzioni di acquisto per una sua collezione di libri antichi. Il passaggio di soldi, 250 mila e poi 350 mila euro, sarebbe avvenuto tramite soggetti terzi, senza che l’acquisto si sia poi concretizz­ato. «Sono falsità di qualcuno che si diverte con veline anonime — ha detto Gravina — e immagino che la fonte sia sempre la stessa. Sono la parte lesa. Ho esibito documenti ufficiali con data certa (movimenti bancari, perizie sul valore dei libri, l’atto che ne attestereb­be l’avvenuta vendita, ndr) e tutto ha avuto riscontro. Voglio sapere oltre a chi ha predispost­o il dossieragg­io, anche i nomi dei mandanti». Gravina ha evocato anche le manovre per detronizza­rlo. E la sua «fretta» di chiarire con i pm si spieghereb­be con l’obiettivo di arrivare agli Europei di giugno senza ombre.

La denuncia di Iervolino

Del presidente della Lazio Claudio Lotito ha parlato invece il procurator­e Cantone: «Lo abbiamo sentito come persona informata ma solo sul confeziona­mento della Sos: non sono emersi elementi e abbiamo trasmesso tutto a Roma. C’è stata poi una serie di contatti con soggetti della Lazio, ma la responsabi­lità penale è personale e finché non ci sono prove...». Striano ha fatto accessi anche sul presidente della Salernitan­a Danilo Iervolino mentre stava comprando la società da Lotito. Nel marzo 2022 l’imprendito­re aveva denunciato una fuga di notizie sul suo conto, quando era indagato per frode fiscale (poi archiviata). Iervolino scrisse, tramite l’avvocato Giuseppe Saccone, all’allora capo della procura di Napoli, Giovani Melillo, ora al vertice della Dna. Quella denuncia non ha prodotto effetti ma poi Iervolino l’ha inoltrata a Cantone.

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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante il question time alla Camera dei Deputati
(Ansa) In Aula Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante il question time alla Camera dei Deputati

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