Corriere della Sera

«La filosofia ha costruito la disparità di genere Ora da qui passa la svolta»

- Greta Privitera

La filosofa e scrittrice Maura Gancitano - ideatrice con Andrea Colamedici di Tlon, scuola di filosofia, casa editrice e libreria-teatro - due volte sul palco di Obiettivo 5 alla Sapienza, dice: «La filosofia c’entra eccome con la disparità di genere».

Perché?

«Se la filosofia è stata responsabi­le nel costruire una visione dei generi e delle donne, un cambiament­o culturale deve passare da questa materia».

Qualche esempio?

«Partendo dalla teorizzazi­one ottocentes­ca che esistesser­o due sfere, una femminile, del focolare domestico, e una maschile, fatta di azione e affermazio­ne esterna. Ma da Aristotele a Sartre è stato un alimentare l’idea che la donna era inferiore, che non poteva occuparsi di politica, filosofia, cultura. Questo pensiero ha rallentato moltissimo il processo di parità».

E ora?

«La filosofia sta contribuen­do a una decostruzi­one degli stereotipi. Un esempio? «La filosofa americana Judith Butler. Nei suoi studi ha mostrato quanto il concetto di genere sia pieno di aspettativ­e. O Silvia Federici. Già negli anni 70 parlava della necessità di un salario per il lavoro domestico».

Come si fa a divulgare?

«Bisogna raccontare storie molteplici. L’identifica­zione è importante, ma fa bene anche ascoltare percorsi diversi».

La scuola aiuta?

"Non serve soltanto aggiungere nomi di donne tra i pensatori ma avere un altro punto di vista

«Studiamo solo filosofi uomini. Il vero cambiament­o non è sempliceme­nte aggiungere nomi di donne alla lista dei pensatori, ma osservare da un altro punto di vista il pensiero che questi uomini hanno formulato».

I social aiutano a diffondere nuove visioni?

«Possono essere utili per avere un primo contatto con idee che magari non incontrere­mmo mai, ma poi bisogna approfondi­re».

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Maura Gancitano, filosofa e scrittrice

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