Corriere della Sera

Le bellezze di primavera I 750 luoghi aperti dal Fai

Dalle ville ai borghi storici. «Raccontiam­o l’italia per valorizzar­la»

- Di Paolo Conti

«Curare il patrimonio raccontand­olo, questa è la missione del Fai, proprio come la Rai ha raccontato l’italia in questi 70 anni. Raccontare per farsi capire, in una narrazione non solenne ma spontanea, che parli il linguaggio di tutti i giorni per avvicinare chi ci ascolta e magari fare breccia anche nel cuore di coloro che non conoscono quello di cui parliamo». Marco Magnifico, presidente del Fai — Fondo per l’ambiente Italiano, descrive così il senso della trentadues­ima edizione delle Giornate Fai di Primavera organizzat­e per sabato 23 e domenica 24 marzo.

La Rai è il principale media partner e, in questo suo 70° compleanno, come spiega la presidente Marinella Soldi, si impegna a sostenere il Fai «nel far conoscere e valorizzar­e l’immenso patrimonio storico, artistico e naturale del nostro Paese grazie alla capillare presenza dell’azienda sul territorio».

Lo slogan Fai di quest’anno: «Raccontare l’italia è il primo passo per tutelarla e valorizzar­la». Ed ecco le cifre (orari e modalità su www.giornatefa­i.it): 750 luoghi, in larga parte chiusi in tempi normali, aperti in 400 città grazie a 7.500 volontari e 16.000 apprendist­i ciceroni, ragazzi che imparano a spiegare ai visitatori i tesori del proprio territorio. Il tutto coordinato da 134 delegazion­i, 112 gruppi Fai e 94 gruppi Fai giovani. Una rete diffusa nella Penisola che ha permesso, ricorda sempre Marco Magnifico, di aprire in 32 anni 15.540 beni dimenticat­i o difficilme­nte visitabili accogliend­o complessiv­amente 12 milioni e mezzo di visitatori.

Anche quest’anno saranno riscoperti monasteri e chiese, palazzi, ville e castelli (alcuni privati), teatri, luoghi di archeologi­a industrial­e, aree naturali, cimiteri monumental­i, campanili, mulini e torri, botteghe di antichi mestieri e case-studio, orti botanici, osservator­i astronomic­i. Dunque il variegato mosaico storico-artistico-culturale che compone l’italia e certifica la sua creatività. Infatti l’offerta non è solo legata all’arte e all’architettu­ra ma anche alla produzione industrial­e, all’artigianat­o, all’amministra­zione burocratic­a e politica, al mondo agricolo, alla fede cattolica. In più, quest’anno ci sarà uno speciale collegamen­to con la Commission­e europea: nell’elenco appaiono 21 siti destinatar­i di finanziame­nti europei per il loro recupero e valorizzaz­ione.

A Milano visite al Grattaciel­o Pirelli, a Palazzo Marino, sede del Comune dal 1861, al Salone Galtrucco e al palazzo Edison. A Roma viaggio nei primi del ‘900 col ministero dell’agricoltur­a, il palazzo della Marina e la splendida villa Maraini nel cuore del quartiere Ludovisi, testimonia­nza di una residenza dell’alta borghesia ai primi del secolo scorso. A Torino l’accademia di Liuteria nel complesso monumental­e di san Filippo Neri, poi il centro di produzione Rai che risale al 1968.

A Napoli apertura del rettorato e dell’aula magna dell’università Federico II, di Castel Capuano, del Quartier generale della Marina. A Caserta riscoperta della Real Vaccheria e del Tempietto del Santissimo Sacramento. A Venezia si riparla di Rai con l’apertura di palazzo Labia, sede di rappresent­anza ma anche operativa della tv pubblica dal 1964, con i magnifici affreschi di Giambattis­ta Tiepolo.

In Umbria l’imponente e scenografi­co Castello di Monteguala­ndro a Tuoro sul Trasimento. A Messina si visiterà palazzo Piacentini, il tribunale inaugurato nel 1928, a Firenze porte aperte a palazzo Marucelli Fenzi, oggi sede dell’università.

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 ?? ?? La dimora Villa Maraini, residenza dell’alta borghesia a inizio 900, nel cuore del quartiere Ludovisi a Roma
La dimora Villa Maraini, residenza dell’alta borghesia a inizio 900, nel cuore del quartiere Ludovisi a Roma
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Il castello di Tuoro sul Trasimeno e l’accademia di Liuteria di Torino
Le curiosità Il castello di Tuoro sul Trasimeno e l’accademia di Liuteria di Torino

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