Generali, la cedola sfiora i 2 miliardi «Abbiamo i numeri per comprare»
Il ceo Donnet su possibili nuove acquisizioni. Utile 2023 a 3,6 miliardi, al lavoro sul piano
«Fiduciosi e ambiziosi per il futuro, già al lavoro sul nuovo piano che presenteremo a inizio 2025, da portare a casa in contesto che sarà ancora sfidante». Il ceo Philippe Donnet ha tenuto a battesimo un anno record, sul fronte dei margini. Il Leone ha chiuso il 2023 con un risultato operativo in crescita del 7,9% a 6,879 miliardi grazie al contributo di tutti i segmenti, in particolare quello danni — in aumento del 12% — e un utile netto arrivato 3,57 miliardi (+14,1%). Numeri che hanno spinto il cda a proporre all’assemblea del 24 aprile un dividendo di 1,28 euro, in crescita del 10,3%, per una distribuzione complessiva pari a 2 miliardi che porta a 5,5 miliardi i dividendi distribuiti tra il 2022 e il 2024 (5,2-5,6 miliardi il target del piano). Il gruppo sottoporrà all’assemblea anche un riacquisto di azioni del valore di mezzo miliardo. «Da quando nel 2016 sono diventato ceo la cedola è cresciuto del 60%», ha detto Donnet il cui mandato come ceo arriverà a scadenza assieme a quello del board con l’assemblea del 2025.
Dopo i rumor delle settimane scorse relativi a una possibile acquisizione in Europa, Donnet ha sottolineato che negli ultimi anni il Leone è stato tra i più attivi nel settore con acquisizioni per 7 miliardi. «L’anno scorso abbiamo fatto Liberty Seguros e poi Conning, — il cui closing sarà a inizio aprile — che ha trasformato la nostra cultura dell’asset management. La priorità per il 2024 è integrarle, anche così si crea valore». Tuttavia, con un Solvency ratio che all’8 marzo è al 212%, la compagnia è «nella situazione di valutare operazioni di m&a», purché creino valore per il gruppo e per gli azionisti. E se certe opportunità si dovessero presentare il ceo ha ribadito che il Leone avrebbe «la forza per coglierle». Con tre piani industriali alle spalle, il superamento di molte complessità come la pandemia, le guerre, il rialzo dei tassi, il cambiamento climatico (1,127 miliardi l’impatto dalle catastrofi), «la squadra di manager è molto focalizzata sulle attività operative — ha detto il ceo — con il cda che ha il doppio ruolo di supportare l’azione del management ma lanciare anche sfide». Quanto ai numeri, la generazione di capitale è in crescita a 4,6 miliardi (da 4,1 miliardi), supportata dal contributo di entrambi i segmenti vita e danni. I premi lordi sono in aumento del 5,6% a 82,46 miliardi grazie appunto allo sviluppo del settore danni. Mentre la raccolta netta del ramo vita (negativa per 1,313 miliardi in linea con il mercato) è stata interamente concentrata nelle linee unit-linked e puro rischio e malattia. Il risultato operativo dell’asset & wealth management cresce sopra un miliardo (+4,9%) e quello di Banca Generali sale a 441 milioni (+39,6%).
Capitale
La generazione di capitale del gruppo è in crescita da 4,1 a 4,6 miliardi nel 2023