Corriere della Sera

Generali, la cedola sfiora i 2 miliardi «Abbiamo i numeri per comprare»

Il ceo Donnet su possibili nuove acquisizio­ni. Utile 2023 a 3,6 miliardi, al lavoro sul piano

- Di Daniela Polizzi

«Fiduciosi e ambiziosi per il futuro, già al lavoro sul nuovo piano che presentere­mo a inizio 2025, da portare a casa in contesto che sarà ancora sfidante». Il ceo Philippe Donnet ha tenuto a battesimo un anno record, sul fronte dei margini. Il Leone ha chiuso il 2023 con un risultato operativo in crescita del 7,9% a 6,879 miliardi grazie al contributo di tutti i segmenti, in particolar­e quello danni — in aumento del 12% — e un utile netto arrivato 3,57 miliardi (+14,1%). Numeri che hanno spinto il cda a proporre all’assemblea del 24 aprile un dividendo di 1,28 euro, in crescita del 10,3%, per una distribuzi­one complessiv­a pari a 2 miliardi che porta a 5,5 miliardi i dividendi distribuit­i tra il 2022 e il 2024 (5,2-5,6 miliardi il target del piano). Il gruppo sottoporrà all’assemblea anche un riacquisto di azioni del valore di mezzo miliardo. «Da quando nel 2016 sono diventato ceo la cedola è cresciuto del 60%», ha detto Donnet il cui mandato come ceo arriverà a scadenza assieme a quello del board con l’assemblea del 2025.

Dopo i rumor delle settimane scorse relativi a una possibile acquisizio­ne in Europa, Donnet ha sottolinea­to che negli ultimi anni il Leone è stato tra i più attivi nel settore con acquisizio­ni per 7 miliardi. «L’anno scorso abbiamo fatto Liberty Seguros e poi Conning, — il cui closing sarà a inizio aprile — che ha trasformat­o la nostra cultura dell’asset management. La priorità per il 2024 è integrarle, anche così si crea valore». Tuttavia, con un Solvency ratio che all’8 marzo è al 212%, la compagnia è «nella situazione di valutare operazioni di m&a», purché creino valore per il gruppo e per gli azionisti. E se certe opportunit­à si dovessero presentare il ceo ha ribadito che il Leone avrebbe «la forza per coglierle». Con tre piani industrial­i alle spalle, il superament­o di molte complessit­à come la pandemia, le guerre, il rialzo dei tassi, il cambiament­o climatico (1,127 miliardi l’impatto dalle catastrofi), «la squadra di manager è molto focalizzat­a sulle attività operative — ha detto il ceo — con il cda che ha il doppio ruolo di supportare l’azione del management ma lanciare anche sfide». Quanto ai numeri, la generazion­e di capitale è in crescita a 4,6 miliardi (da 4,1 miliardi), supportata dal contributo di entrambi i segmenti vita e danni. I premi lordi sono in aumento del 5,6% a 82,46 miliardi grazie appunto allo sviluppo del settore danni. Mentre la raccolta netta del ramo vita (negativa per 1,313 miliardi in linea con il mercato) è stata interament­e concentrat­a nelle linee unit-linked e puro rischio e malattia. Il risultato operativo dell’asset & wealth management cresce sopra un miliardo (+4,9%) e quello di Banca Generali sale a 441 milioni (+39,6%).

Capitale

La generazion­e di capitale del gruppo è in crescita da 4,1 a 4,6 miliardi nel 2023

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