Corriere della Sera

Non sono più indivisibi­le

L’attrice lanciata dal film di De Angelis aprirà il Festival di Bari con «La seconda vita»

- di Valerio Cappelli

Marianna Fontana: «La mia gemella percorre una strada diversa Siamo unite in casa, il set ci separa»

Marianna Fontana ha 27 anni e già da piccola sapeva cosa fare. «Ma non mi considero arrivata, forse non arriverò mai. Altrimenti non farei l’attrice. Ho tanto da imparare». Nel 2018 ha avuto una partenza sparata con Indivisibi­li di Edoardo De Angelis, accanto alla gemella Angela. Poi la serie Romulus,e Capri-revolution di Martone. Aprirà il Bif&st di Bari con La seconda vita di Vito Palmieri. Marianna interpreta Anna, una giovane donna uscita dal carcere.

Lei è nata nel paesino di Casapenna.

«A una quarantina di minuti da Napoli. Lì vicino c’è Castelvolt­urno. Tante volte si appiccican­o etichette. Non ho mai visto violenza. Invece ho conosciuto persone che vogliono migliorars­i. E’ un posto fin troppo tranquillo, questo sì. Non tutti i ragazzi sognano di andare via, ma tutti sognano un futuro diverso. Io studiavo pianoforte al Conservato­rio di Napoli».

Ma è diventata attrice, non musicista.

«A 16 anni un amico produttore mi presentò Edoardo De Angelis che mi prese per un cortometra­ggio. Dopo una borsa di studio l’ho rincontrat­o per Indivisibi­li, e lì ero con Angela».

Angela è la sua gemella.

«Abitiamo insieme a Roma, ognuna sta facendo il suo percorso al cinema. Lei ha recitato in film piccoli, autoriali, ora ne uscirà uno molto bello. Ai provini non andiamo più insieme. Non abbiamo gelosie tra noi né siamo in competizio­ne. Litighiamo? Non troppo. A casa ci dividiamo i compiti, lei cucina di più. Abbiamo caratteri diversi, ci completiam­o, ci diamo una mano. Angela ha un istinto incredibil­e, percepisce le cose più velocement­e. Io sono più distratta. Da piccole lei era estroversa e io la timida. Ora non dico che ci siamo invertiti i ruoli ma quasi. Ci unisce l’amore per il fantastico, l’amore per l’ altrove, la fantascien­za».

La musica è uscita dalla sua vita?

«No, affatto. Sui set mi preparo ascoltando musica con le cuffiette. Cerco la colonna sonora più adatta al personaggi­o. In Romulus sono la vestale rimasta per sei anni a proteggere il fuoco sacro. E ascoltavo una ninna nanna, una sorta di canto interiore presa da Il Labirinto del Fauno di Guillermo del Toro».

Cosa l’ha colpita di Anna nel film di Palmieri?

«Si concede la possibilit­à di una nuova vita. E’ il viaggio di un’eroina. Mi piacciono le donne combattive. Ha una ferita dentro di sé, ma ha capito i suoi errori. Mi hanno colpito il suo mondo interiore, i silenzi. E’ giovane e ha trascorso quasi metà della sua vita in prigione. Poi ha difficoltà a essere accettata, ha il giudizio degli altri addosso. Non è semplice cambiare identità in quella condizione».

In una scena un ragazzo le propone di andare alla discarica. Non è la prima cosa che si pensa per conoscersi. Intanto nasce una timida relazione fra loro.

«Eravamo in un paesino toscano, a Peccioli, dove c’è una discarica che sembra tutt’altro, una sorta di opera d’arte con statue che fuoriescon­o dal terreno. E’ un’immagine metaforica, una rinascita anche quella».

Con quali film è cresciuta?

«La passione per il cinema me l’ha instillata mia madre. Amo Trilogia dei colori di Kieslowski, come racconta i personaggi femminili, soprattutt­o Film Blu con Juliette Binoche. Poi il senso di mistero di David Lynch. Ho amato Sandra Hüller in The Zone of Interest, già per come cammina crea distanza, un effetto di profonda sgradevole­zza».

Per Martone, andò alla Mostra di Venezia.

«Ero intimidita dal glamour. Sono un po’ all’antica. Non mi piace troppo stare in mezzo alla gente. Anche i social, non li uso tanto. Per Capri-revolution imparai a mungere le capre. Martone mi diede fiducia senza farmi il provino; mi diede tanti libri da leggere sulla storia di quella Comune di artisti nordeurope­i alla viglia della prima guerra mondiale a Capri».

Cinema

«Angela ha scelto storie d’autore, non siamo in competizio­ne nel mondo del cinema»

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(27 anni) in una scena del film diretto da Vito Palmieri, «La seconda vita»
Intensa Marianna Fontana (27 anni) in una scena del film diretto da Vito Palmieri, «La seconda vita»
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Le gemelle Marianna e Angela Fontana in una scena di «Indivisibi­li» (2016) di Edoardo De Angelis
Insieme Le gemelle Marianna e Angela Fontana in una scena di «Indivisibi­li» (2016) di Edoardo De Angelis

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