Di Cesare: intimidita da squadristi Ma la preside: lezione regolare
«Intimidazione squadrista di militanti di Forza Italia Giovani, hanno interrotto le mie lezioni». A denunciarlo su Facebook è Donatella Di Cesare, professoressa di Filosofia teoretica all’università Sapienza di Roma, finita due settimane fa nella bufera per un post dedicato a Barbara Balzerani, ex brigatista deceduta il 4 marzo scorso. «La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee» aveva scritto la docente in un «malinconico addio», che aveva sollevato un vespaio di polemiche. Dalla maggioranza di governo fino al Pd, più voci si erano levate per quella «vicinanza e comunione di idee» con la terrorista mai pentita, che aveva preso parte anche al rapimento Moro e rivendicato l’omicidio dell’ex sindaco di Firenze Lando Conti. Già allora la rettrice dell’ateneo, Antonella Polimeni, si era dissociata pubblicamente dalle parole di Di Cesare, ricordando «l’altissimo tributo di sangue pagato dall’università nella stagione del terrorismo». Ieri la minimizzazione della «violenta azione di squadrismo», come l’ha definita la professoressa, parlando di un episodio simile precedente. «Di Cesare ha svolto regolarmente lezione — ha smentito la preside della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza, Arianna Punzi —. Le contestazioni ci sono state ma non hanno impedito alla docente di svolgere il suo lavoro». Nel suo post l’ordinaria ha pubblicato anche un video, in cui si vedono alcuni giovani con uno striscione firmato Forza Italia, mentre mostrano all’aula le foto di vittime delle Br. Di Cesare ha parlato di violazione della «sacralità dell’aula», appellandosi a interventi da parte degli organi competenti. L’ateneo però ha preso nuovamente le distanze. «Un flash mob silenzioso e non violento prima dell’inizio della lezione — la difesa di Stefano Benigni, segretario nazionale del movimento giovanile di Forza Italia — nulla che si possa definire squadrismo».