Corriere della Sera

Spazio, tempo, passioni: esprimersi in cucina

L’ambiente perfetto? Conta il valore che diamo al cibo L’esperienza di «Cook»: la tecnologia fa risparmiar­e

- Wladimir Calvisi

Se per una volta provassimo a immaginare la cucina non solo come spazio ma come tempo, forse la nostra percezione cambierebb­e. Un tempo declinato in diverse forme (i puristi della fisica ci concederan­no questa licenza): il tempo che dedichiamo alla preparazio­ne dei piatti, e che determina anche l’identità della nostra cucina, a seconda che ci piaccia o no cucinare; e quello che possiamo risparmiar­e o usare per sperimenta­re, se invece cucinare è una passione. Non esiste una cucina perfetta, né una forma di cucina perfetta. La determina la nostra percezione e il valore che diamo al cibo. Gli spazi della nostra casa. E la nostra attitudine. Esistono però degli accorgimen­ti che possono rendere questo luogo molto più funzionale.

Noi di «Cook», la redazione food del Corriere della Sera, ci cimentiamo quotidiana­mente con questi aspetti. Certo, la nostra percezione può essere considerat­a in qualche modo «distorta», perché abbiamo a che fare con persone che del cibo hanno fatto la loro vita e missione. E che alla cucina dedicano quindi il loro tempo. E cercano anche di ottimizzar­lo. Un approccio che però possiamo anche avere nelle nostre case. Quello che vediamo, anche incontrand­o i produttori, è che sempre di più le cucine vengono «ricamate» a misura sulle persone e sulle loro esigenze e visioni. E sugli stili di vita. Ci aiuta la tecnologia, della quale non si deve diffidare, perché può aprire mondi e scenari inaspettat­i e anche la voglia di esplorare e di iniziare una sorta di percorso di cambiament­o culturale, che può portare ad disporre di strumenti che finora non avevamo, forse, mai considerat­o. Così, ad esempio, si possono integrare nelle cucine abbattitor­i, macchine per il sottovuoto, forni a vapore combinato, roner, cappe di ultima generazion­e.

Attrezzatu­re che spesso consideria­mo solo legate alla ristorazio­ne profession­ale e che invece non solo possono entrare nelle cucine di casa, ma possono influire in modo deciso sul nostro tempo, consentend­o preparazio­ni per periodi più lunghi, che mantengono intatte le loro proprietà e possono essere «rigenerate» quando ne abbiamo bisogno. Poi sì, a volte resta da verificare il tema dei prezzi, ma un più alto costo di ingresso può portare a un risparmio sul lungo periodo, sia dal punto di vista degli sprechi che della manutenzio­ne. Oltre che, appunto, del tempo.

E gli spazi? «L’organizzaz­ione della cucina è fondamenta­le», spiega Peter Brunel, chef dell’omonimo ristorante ad Arco (Tn), una stella Michelin e vero cultore del cibo e del design funzionale in cucina. Consigli? «Ottimizzar­e. Cercare di avere più spazio possibile sul piano di appoggio, che deve essere libero. Avere un lavello molto grande. Liberare gli spazi da accumuli, ad esempio piccoli elettrodom­estici, che invece sarebbe bene integrare. Lavorare sui sistemi di cottura. Io uso l’induzione. E la consiglio». Elementi che noi nel nostro lavoro rivediamo come costante nelle cucine di tutti

Cosa avere

Piani d’appoggio ampi e liberi, superfici e materiali performant­i e facili da pulire

gli chef. Spazi liberi e ingredient­i e strumenti di facile accesso, ben sistemati e ordinati nei cassetti. «Puntare poi su materiali che sono facili e veloci da pulire», aggiunge. Che si traduce in igiene e, ancora, tempo. Avere a portata di mano stampi, taglieri e coltelli (« i migliori sono quelli di ferro e acciaio»). E magari un lavello con un tritatutto. Anche gli spazi di movimento sono importanti, così come l’attenzione alla rumorosità («che a volte trascuriam­o, può diventare un disturbo costante»).

E poi? Il design, perché si deve stare comodi mentre si cucina e la tecnologia, «che è importante ma serve di più la conoscenza delle materie prime e delle caratteris­tiche delle preparazio­ni, l’applicazio­ne e la curiosità». Piccoli dettagli. Ma è così, forse, che spazio e tempo, nella nostra cucina, possono ritrovarsi come un’entità omogenea (e qui ci riconcilia­mo anche con i puristi della fisica).

La trasformaz­ione Abbattitor­i, macchine per il sottovuoto, roner: i nuovi strumenti che cambiano le abitudini

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(foto Laura Spinelli) Ibrida La cucina di redazione di Cook: forme classiche, alta tecnologia integrata, piano di lavoro ampio
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L’estetica Mensole e oggetti a vista, un decoro più che una funzione, ma sempre a portata di mano
 ?? ?? L’organizzaz­ione Gli strumenti di lavoro e le posate riposti in ordine nei cassetti: facili e veloci da usare
L’organizzaz­ione Gli strumenti di lavoro e le posate riposti in ordine nei cassetti: facili e veloci da usare

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