I costruttori: evitare lo stop brutale Ristrutturazioni post-sisma a rischio
Brancaccio (Ance): fulmine a ciel sereno, non siamo stati consultati
Presidente Brancaccio, il nuovo decreto Superbonus prevede un’ulteriore stretta sulle agevolazione per le ristrutturazioni edilizie. Per la base associativa di Ance cosa significa?
«In attesa del testo definitivo, la cosa che ci lascia davvero perplessi e preoccupati è la stretta sui bonus destinati alla ricostruzione legata al sisma. Per questo — annuncia Federica Brancaccio, presidente dell’associazione costruttori edili — chiederemo una profonda riflessione al Governo e al Parlamento».
Il ministro Giorgetti dice che l’obiettivo è «chiudere definitivamente
l’eccessiva generosità di questa misura». La scelta del governo è comprensibile?
«Certo, capisco. Ma d’altra parte vorremmo tutti quanti, e lo dico come cittadina, avere chiarezza sui costi di queste misure. Mi chiedo, tra l’altro, se non sia successo qualcosa di nuovo per decidere di adottare un provvedimento così d’urgenza in Consiglio dei ministri. Se è vero che viene introdotto l’obbligo di segnalare l’inizio dei lavori si tratta di una cosa virtuosa, che abbiamo chiesto ripetutamente negli ultimi tre anni e che ritenevamo molto utile per monitorare i conti e tenerli sotto controllo».
Introdurre ora questo obbligo è tardivo?
«La decisione va bene, ma è un po’ tardi».
Il provvedimento colpisce anche gli interventi che riguardano il terzo settore e quelli di ricostruzione nelle zone colpite dal terremoto, cosa è ragionevole attendersi, i lavori si bloccheranno?
«Credo che dove c’è in corso una ricostruzione post-sisma, affidata a un commissario, sarebbe stato meglio trovare una soluzione condivisa. Serve una soluzione rispettosa dei conti del Paese, individuando un’alternativa allo stop brutale di queste misure. Il dato, ripeto, che più di altri ci preoccupa è quello sulla ricostruzione nelle regioni del centro Italia, dove i cittadini hanno subito una tragedia. Il rischio è che la ricostruzione si fermi, e quei lavori sono una priorità del Paese».
In caso di iter già avviati ci sono delle deroghe.
«Per quello che ci è dato sapere, in attesa che arrivi finalmente un testo ufficiale, per i lavori già avviati si va avanti per il completamento. La stretta sembra, invece, esserci per tutte le nuove attività, sia per le zone del cratere sia, per esempio, per le onlus che beneficiavano finora di un prolungamento di questi bonus fino al 2025».
L’exit strategy dal superbonus da parte del governo poteva essere più ordinata?
«Si poteva e si doveva gestire in modo più ordinato. Mi chiedo a cosa sia dovuta questa improvvisa nuova stretta. L’unica ragione che posso immaginare è che siano arrivati i dati aggiornati di Enea, ma, d’altra parte, non sono disponibili i dati a partire dal mese di gennaio 2024, cioè dopo il precedente giro di vite adottato sul superbonus».
Avevate sentore di questa scelta del governo?
«No assolutamente. È stato un fulmine a ciel sereno e non abbiamo avuto possibilità di condividere alcunché con il governo».
"Si poteva e doveva gestire tutto in modo più ordinato Non è stato possibile condividere alcunché con il governo