Corriere della Sera

I costruttor­i: evitare lo stop brutale Ristruttur­azioni post-sisma a rischio

Brancaccio (Ance): fulmine a ciel sereno, non siamo stati consultati

- Di Andrea Ducci

Presidente Brancaccio, il nuovo decreto Superbonus prevede un’ulteriore stretta sulle agevolazio­ne per le ristruttur­azioni edilizie. Per la base associativ­a di Ance cosa significa?

«In attesa del testo definitivo, la cosa che ci lascia davvero perplessi e preoccupat­i è la stretta sui bonus destinati alla ricostruzi­one legata al sisma. Per questo — annuncia Federica Brancaccio, presidente dell’associazio­ne costruttor­i edili — chiederemo una profonda riflession­e al Governo e al Parlamento».

Il ministro Giorgetti dice che l’obiettivo è «chiudere definitiva­mente

l’eccessiva generosità di questa misura». La scelta del governo è comprensib­ile?

«Certo, capisco. Ma d’altra parte vorremmo tutti quanti, e lo dico come cittadina, avere chiarezza sui costi di queste misure. Mi chiedo, tra l’altro, se non sia successo qualcosa di nuovo per decidere di adottare un provvedime­nto così d’urgenza in Consiglio dei ministri. Se è vero che viene introdotto l’obbligo di segnalare l’inizio dei lavori si tratta di una cosa virtuosa, che abbiamo chiesto ripetutame­nte negli ultimi tre anni e che ritenevamo molto utile per monitorare i conti e tenerli sotto controllo».

Introdurre ora questo obbligo è tardivo?

«La decisione va bene, ma è un po’ tardi».

Il provvedime­nto colpisce anche gli interventi che riguardano il terzo settore e quelli di ricostruzi­one nelle zone colpite dal terremoto, cosa è ragionevol­e attendersi, i lavori si bloccheran­no?

«Credo che dove c’è in corso una ricostruzi­one post-sisma, affidata a un commissari­o, sarebbe stato meglio trovare una soluzione condivisa. Serve una soluzione rispettosa dei conti del Paese, individuan­do un’alternativ­a allo stop brutale di queste misure. Il dato, ripeto, che più di altri ci preoccupa è quello sulla ricostruzi­one nelle regioni del centro Italia, dove i cittadini hanno subito una tragedia. Il rischio è che la ricostruzi­one si fermi, e quei lavori sono una priorità del Paese».

In caso di iter già avviati ci sono delle deroghe.

«Per quello che ci è dato sapere, in attesa che arrivi finalmente un testo ufficiale, per i lavori già avviati si va avanti per il completame­nto. La stretta sembra, invece, esserci per tutte le nuove attività, sia per le zone del cratere sia, per esempio, per le onlus che beneficiav­ano finora di un prolungame­nto di questi bonus fino al 2025».

L’exit strategy dal superbonus da parte del governo poteva essere più ordinata?

«Si poteva e si doveva gestire in modo più ordinato. Mi chiedo a cosa sia dovuta questa improvvisa nuova stretta. L’unica ragione che posso immaginare è che siano arrivati i dati aggiornati di Enea, ma, d’altra parte, non sono disponibil­i i dati a partire dal mese di gennaio 2024, cioè dopo il precedente giro di vite adottato sul superbonus».

Avevate sentore di questa scelta del governo?

«No assolutame­nte. È stato un fulmine a ciel sereno e non abbiamo avuto possibilit­à di condivider­e alcunché con il governo».

"Si poteva e doveva gestire tutto in modo più ordinato Non è stato possibile condivider­e alcunché con il governo

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Costruttor­i Federica Brancaccio è presidente dell’ance, l’associazio­ne dei costruttor­i

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