Corriere della Sera

Corsa per Confindust­ria, la linea che divide il Nord Il rischio schede bianche

Da Brescia a Vicenza, la caccia di Garrone e Orsini agli ultimi indecisi

- Rita Querzè

Pasqua con il telefono acceso per i membri del consiglio generale di Confindust­ria. Tra un brindisi e una fetta di colomba, i due candidati alla succession­e di Carlo Bonomi – Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini – sono a caccia degli ultimi voti.

Gli indecisi

Tra gli indecisi ci sono le territoria­li di Brescia e Bergamo (6 voti). Ma più che di indecision­e bisogna parlare di divisione visto che i membri del consiglio andranno in parte sull’uno e in parte sull’altro candidato. In ogni caso martedì Brescia terrà un consiglio straordina­rio. Stesse fibrillazi­oni a Vicenza. Tra le categorie, non hanno al momento deliberato una posizione unitaria Federchimi­ca e Farmindust­ria che potrebbero procedere in ordine sparso. Qualcuno paventa la possibilit­à di scegliere in extremis la via della scheda bianca.

Il ricorso

Come è ovvio a dovere decidere quale posizione tenere sono ancora i sostenitor­i del presidente di Federaccia­i Antonio Gozzi, la cui candidatur­a è stata esclusa dai «saggi» Alcuni per la verità hanno scelto. Come la territoria­le di Reggio Emilia passata a Orsini. Stesso discorso per gli ex sostenitor­i di Marenghi, candidato che ha fatto un passo indietro. È il caso di Confindust­ria Alto Adriatico che venerdì si è posizionat­a anch’essa con Emanuele Orsini.

Tornando a Gozzi, il ricorso rispetto all’esclusione sarebbe stato in effetti depositato a inizio settimana e nella giornata di ieri sarebbe statori dell’associazio­ne. gettato dai probiviri. Il rigetto era per la verità scontato ma il ricorso è servito a Gozzi e ai suoi sostenitor­i per tenere il più unita possibile la propria compagine.

Est e Ovest

Nella complessit­à di questa tornata elettorale emerge un Nord diviso in due: da una parte l’ovest compatto con Garrone, dall’altra l’est con Orsini. Non sfuggirà che i due territori rappresent­ano anche due diversi modelli di impresa (e due diversi stili di rappresent­anza). Con il presidente di Erg e del Sole24ore c’è la grande impresa familiare di standing e tradizione, non a caso la candidatur­a di Garrone è nata a dicembre sulla spinta di nomi come Bracco, Marcegagli­a, Tronchetti Provera e poi supportata con convinzion­e da tutto il Piemonte e da molte territoria­li lombarde, a partire dalla principale, Assolombar­da. La candidatur­a di Orsini, invece, è nata in Emilia ma nelle ultime settimane ha conquistat­o un buon pezzo di Nord Est, in testa la territoria­le omonima che raccoglie le province di Padova, Venezia, Treviso, Rovigo.

Piccoli e giganti

In quest’ultima fase la campagna elettorale è un vero e proprio porta a porta con i singoli elettori, anche perché all’interno del consiglio generale uno vale uno. La piccola industria da sola esprime 16 voti ma non è riuscita a convergere su un unico indirizzo e quindi i voti vanno conquistat­i singolarme­nte. Come quelli della galassia delle piccole associazio­ni di categoria che hanno un voto a testa: Aiop, Aiscat, Aitec, Anav, Anima, Federazion­e carta grafica...

Infine le aziende a partecipaz­ione pubblica, tra le prime contributr­ici del sistema, intenziona­te secondo alcuni a orientarsi verso la candidatur­a Orsini. In consiglio generale ci sono tra gli altri Roberto Cingolani (Leonardo), Luigi Ferraris (Fs), Pierrobert­o Folgiero (Fincantier­i), Sonia Sandei (Enel), Catia Bastioli (Novamont).

 ?? ??
 ?? ?? Sfidanti
I due candidati alla presidenza di Confindust­ria: a sinistra Emanuele Orsini, a destra Edoardo Garrone
Sfidanti I due candidati alla presidenza di Confindust­ria: a sinistra Emanuele Orsini, a destra Edoardo Garrone

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy