Corriere della Sera

Dal Mago al Mazembe, una vita da interisti

- Di Carlo Baroni

Sono nati nel momento giusto. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta. Giusto per chi stava da una certa parte dei Navigli. Nell’attimo esatto che l’inter si appiccicav­a per sempre l’aggettivo «Grande». Roba che solo il Torino prima e più nessuno dopo. I due fortunati, nati nel 1958 e nel 1960, sono Michele Brambilla e Leo Turrini. Hanno scritto quello che, per chi si intende di letteratur­a, chiama «romanzo epistolare». Per dirla semplice si sono scambiati delle lettere (o più probabilme­nte della mail) per raccontars­i di una passione che è diventata fede, seconda pelle e anche un libro: «Romanzo Inter» edito da Minerva.

Ci sono i ricordi, tutti nerazzurri, di una vita. Perché tifare Inter non è solo attaccarsi a una squadra, andare a San Siro e voler chiamare un figlio Bonimba. Una storia che comincia con Herrera e non finisce mai.

In mezzo, ma detto così, è poco pochissimo, c’è gente come Mourinho e Trapattoni. Per non parlare dei presidenti. Uno su tutti (non ce ne vogliano Fraizzoli e Pellegrini): Massimo Moratti. È lui l’autore della prefazione, la postfazion­e affidata a un bomber vero: Roberto Boninsegna. Chissà perché, ma certi gol, spiegano tanto di quello che è rimasto nel cuore di chi ha le pupille azzurre e nere. Insieme a Giacinto Facchetti (ma lui è al di sopra di tutto) e a Sandro Mazzola.

Insomma si torna sempre lì a quegli anni che hanno insegnato la vita dei boomer. Anche se il libro comincia da una notte a Istanbul, da una sconfitta che per un interista assomiglia tanto a una vittoria. Il bello di tifare Inter è che il risultato viene dopo. Roba difficile da spiegare ai maniaci delle statistich­e. Quelli che Alan Jones è meglio di Gilles Villeneuve per via dei numeri.

Il libro arriva nell’anno della seconda stella possibile (sono ammessi tutti gli scongiuri di rito). Scritto da due tifosi che c’erano anche ai tempi della prima: il 15 maggio 1966, ultimi giorni di scuola elementare. Perché l’inter è quella squadra che vince la Coppa Interconti­nentale (comunque si chiami adesso) in finale con i congolesi del Mazembe e persino con Benitez in panchina. Che ha concesso la stessa casacca a Ronaldo e Centofanti. L’inter un romanzo che può essere rosa o giallo. Mai grigio.

Epopea

Uno scambio di lettere (e di email) che racconta l’epopea dell’inter dal 1966

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