Corriere della Sera

Tutti d’accordo sul merito ma non sul metodo Il «no» a strappi elettorali

FDI e FI: le misure entrino nel disegno di legge Gasparri

- Di Mario Sensini

Non è una questione di merito. Sulla sanatoria delle piccole difformità edilizie proposta dal vicepremie­r Matteo Salvini, nella maggioranz­a sono tutti d’accordo. A destare qualche perplessit­à e preoccupaz­ione dal punto di vista politico è il metodo usato dal leader della Lega. Anche se condivisib­ile il suo Piano Casa appare oggi agli alleati di governo come un nuovo strappo in avanti in chiave elettorale. Un’iniziativa, dunque, da riportare nell’ambito dei programmi della maggioranz­a, che da tempo sta lavorando su temi analoghi. Così si spiegano le cautele di Giorgia Meloni e Antonio Tajani, che vorrebbe far confluire le proposte di Salvini sulle difformità edilizie nel disegno di legge di Maurizio Gasparri sulla rigenerazi­one urbana.

«Sono materie cugine, non sorelle, ma sono strettamen­te legate. Sarebbe opportuna una discussion­e organica su questi temi» spiega Gasparri. In realtà l’unico punto di contatto tra la sua proposta e i principi indicati da Salvini è la semplifica­zione sul cambio di destinazio­ne d’uso nell’ambito di categorie catastali omogenee. Il ddl Gasparri, nel testo attuale, non si occupa delle lievi difformità, delle tolleranze o del vincolo della doppia conformità, che sono il cuore della proposta di Salvini, scaturita dal confronto con le categorie, ma ancora in bozza.

Il testo del ddl Gasparri era già stato discusso nella passata legislatur­a, bocciato dalla Ragioneria dello Stato per mancanza di coperture, e riproposto al nuovo Parlamento. È in commission­e Ambiente del Senato, ed è stato unificato con altre cinque proposte di legge sulla rigenerazi­one urbana. Una presentata dalla Lega (primo firmatario Dreosto), due dal Pd (Rossomando e Mirabelli), una dal M5S (Elena Sironi) ed un’altra ancora da Forza Italia (Occhiuto).

Punta a favorire la rigenerazi­one delle periferie e degli spazi urbani, semplifica­ndo ad esempio demolizion­i e ricostruzi­oni, e prevede anche incentivi economici e fiscali. «Potenzialm­ente sarebbe il veicolo ideale anche per la riforma dei bonus sulle ristruttur­azioni» spiega Gasparri, preannunci­ando per aprile «una mozione parlamenta­re di tutta la maggioranz­a sulla casa, che riguarderà anche la tassazione e le modifiche alla direttiva Ue sulle Case Green».

Parallelam­ente ai lavori del Parlamento e alle iniziative della Lega, anche i tecnici del settore studiano da tempo una riforma del Dpr 380 del 2001 che regola l’edilizia. E si sono spinti ad affrontare anche il tema delle lievi difformità, proprio nella direzione intrapresa da Salvini. Una commission­e del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici del ministero delle Infrastrut­ture ha appena terminato, dopo un confronto durato circa tre anni, la stesura del nuovo Testo Unico delle Costruzion­i. Gli articoli dal 37 al 39 riguardano proprio i temi sollevati dal ministro, cioè le violazioni formali della disciplina edilizia e urbanistic­a, la legittimit­à degli interventi realizzati prima del 1967 (entrata in vigore della Legge Ponte che modifica la Legge Urbanistic­a del ‘42), fino al superament­o della doppia conformità, che è il nocciolo del problema. Sul quale i tecnici la pensano esattament­e come il ministro. Non ha senso una sanzione ripristina­toria di un intervento in origine abusivo, ma che potrebbe essere integralme­nte e legittimam­ente ricostruit­o subito dopo la sua demolizion­e, perché conforme alla normativa attuale. Un principio superato solo dall’emilia-romagna con una legge regionale (che invece è stata bocciata in Sicilia).

Mozione

Ad aprile una mozione parlamenta­re di tutta la maggioranz­a sul tema della casa

Testo Unico

Una Commission­e ha terminato la stesura del nuovo Testo Unico delle costruzion­i

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