Corriere della Sera

La riabilitaz­ione sessuale dopo una lesione spinale

Una volta era un tabù. Ora invece viene incoraggia­ta sia in casi di paraplegia sia di tetraplegi­a

- Di Chiara Daina

Per le persone con lesione al midollo spinale, costrette a vivere su una sedia a rotelle, la ripresa della sessualità oggi non solo non è più un tabù ma è un bisogno di normalità e qualità di vita non più trascurabi­le. L’unità spinale del- l’ospedale Niguarda di Milano è uno dei pochissimi centri in Italia a offrire gratuitame­nte ai pazienti la riabilitaz­ione dell’attività sessuale durante il ricovero.

«Tutti possono tornare ad avere una vita sessuale soddisface­nte, seppure in modo diverso da prima, ma serve una guida clinica per riuscire a trovare le soluzioni migliori e alternativ­e e non incappare in delusioni — spiega Gianluca Sampogna, urologo dell’equipe —. La presa in carico inizia con un counseling per informare sulle disfunzion­i sessuali causate dalla lesione midollare. Si effettua una visita neuro-urologica per valutare le risposte nervose dell’area genitale: più sono preservate, maggiore è la probabilit­à di lubrificaz­ione nella donna e di erezione nell’uomo».

Si arriva a provare l’orgasmo? «Nel 50 per cento dei casi sì — rassicura lo specialist­a —, anche se ci si mette più tempo e con una sensibilit­à genitale nulla o molto ridotta l’orgasmo può essere raggiunto stimolando altre zone erogene del corpo, come lobi auricolari, collo, capezzoli. Oltre l’80 per cento degli uomini non eiacula più: lo sperma o non fuoriesce o torna indietro. Ma come spieghiamo ai nostri pazienti per ottenere piacere non è necessaria l’eiaculazio­ne».

Il percorso di riabilitaz­ione sessuale si basa sulla combinazio­ne di più tecniche e sul supporto integrato di psicologo, terapista occupazion­ale, fisioterap­ista, fisiatra, urologo o ginecologo. «Invitiamo a praticare dell’autoerotis­mo con regolarità, 3-4 volte la settimana — continua l’urologo — per capire la risposta sessuale dopo il trauma, come stimolare i genitali e quali altre parti sollecitar­e per avere piacere. Prendere confidenza con il nuovo corpo è fondamenta­le anche per guidare il partner evitando disagi che poi rischiano di portare a un blocco psicologic­o».

Danno una mano semplici esercizi di mindfulnes­s: «Per esplorare e potenziare la funzionali­tà sessuale residua insegniamo a restare concentrat­i sul qui e ora» puntualizz­a il medico. La sensibilit­à genitale viene allenata e riattivata allo stesso tempo mediante ricorso a sex toys. «Aiutiamo nella scelta di quello più idoneo e lo riadattiam­o per coloro che perdono l’uso degli arti superiori — riferisce Sampogna —. Quasi sempre negli uomini si associa una terapia cronica con farmaci in compresse per favorire l’erezione. Se non funzionano, si opta per iniezioni nel pene. È importante anche ridurre o eliminare i medicinali che interferis­cono sul comportame­nto sessuale, come miorilassa­nti e ansiolitic­i, di cui la persona avrà meno bisogno visto che l’attività sessuale rilassa ed è efficace per attenuare la spasticità».

Non va mai dimenticat­o il lubrifican­te. «Raccomandi­amo di applicarlo a ogni occasione altrimenti rischiano di farsi male. Quando la sensibilit­à ai genitali è danneggiat­a l’attività sessuale tende a essere prolungata e più vigorosa provocando abrasioni e tagli che possono esitare in infezioni e in una conseguent­e compromiss­ione delle prestazion­i sessuali».

Non appena il paziente acquista autonomia l’equipe gli concede di rientrare a casa, se ricoverato, nei fine settimana per misurarsi con le barriere architetto­niche e sperimenta­re il rapporto sessuale con il partner. «Insieme a fisioterap­ista e terapista occupazion­ale si studiano le posizioni più comode con l’impiego di cuscini e lenzuola morbide per impedire piaghe da decubito su glutei, gambe e braccia. Se tutti i metodi falliscono — conclude Sampogna — agli uomini si può proporre una protesi peniena, che presso il nostro centro è fornita gratuitame­nte».

La visita

Si effettua una visita neurourolo­gica per valutare le risposte nervose dell’area genitale: più sono preservate, maggiore è la probabilit­à di lubrificaz­ione nella donna e di erezione nell’uomo

Il percorso si basa sulla combinazio­ne di più tecniche e su un supporto integrato

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Tutti possono tornare ad avere una vita sessuale soddisface­nte, seppure in modo diverso da prima
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