Quanta valeriana e melatonina posso prendere per riuscire a dormire?
Soffro di acufene e faccio fatica a dormire. Quanta valeriana posso assumere ogni giorno? È rischioso associarla alla melatonina?
Adifferenza di quanto si ritiene generalmente, il sonno non è una condizione facile da raggiungere e mantenere. Chi ha sempre dormito bene è convinto che, quando si è stanchi, il cervello in modo naturale ceda al sonno, quasi come una macchina che si spegne quando ha finito la benzina. La realtà è molto diversa: il sonno è un meccanismo difficile da avviare e da mantenere. Per raggiungere lo scopo, il cervello deve attivare in modo specifico alcuni centri che lentamente spingono tutti i neuroni a un’attività di sincronizzazione. Come un direttore d’orchestra che lentamente porta tutti i musicisti a suonare lo stesso suono. Per fare questo è necessaria energia, benessere e salute. Malattie sia fisiche sia psichiche, lo stress, ma anche eccesso nell’uso di alcol o l’utilizzo di sostanze stupefacenti possono contribuire a interrompere questo meccanismo, con difficoltà a farlo partire (insonnia precoce), nel mantenerlo di notte (insonnia intermedia) o procurando risveglio precoce (insonnia tardiva).
Soffrire d’insonnia significa non dormire per diversi giorni la settimana (almeno 3 o 4), per diverse settimane e con un impatto significativo nella vita diurna (stanchezza, disattenzione). Si tratta di una condizione seria, che va diagnosticata e curata. Se non si risolve, aumentano i rischi di sviluppare altre patologie fisiche e mentali (disturbi depressivi e d’ansia). L’insonnia finisce inevitabilmente per creare effetti sul nostro cervello. Come si cura? Molto spesso vengono utilizzati rimedi provenienti dall’armamentario fitoterapico, che ha il vantaggio di essere facilmente accessibile, in quanto non è necessaria la ricetta di un medico. Di fatto il funzionamento delle piante è sempre mediato da molecole con attività sul nostro cervello e dunque non troppo dissimile da ciò che è contenuto nelle pillole prescritte.
Nei casi più lievi o transitori si può avere beneficio dalla fitoterapia o dall’utilizzo di melatonina, un ormone che tutti noi produciamo per favorire l’induzione del sonno, di breve durata d’azione e spesso efficace nelle forme non gravi di insonnia. Se invece il disturbo persiste, sconsiglio di aumentare i dosaggi di melatonina o di fitoterapici che, se assunti in quantitativi eccessivi, non sono esenti da possibili effetti indesiderati. Le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia, che potrebbe proporle interventi di natura comportamentale o farmacologica, per evitare che l’insonnia diventi un problema troppo grave.