«Le tecnologie? Le valutiamo in modo laico»
Zarri: «Devono fornire contenuti tangibili»
Nei suoi settant’anni di storia, la principale occupazione di Eni è stata quella di provvedere al fabbisogno energetico degli italiani. In origine con le fonti tradizionali, poi sempre più con le fonti rinnovabili attraverso tecnologie innovative. È un percorso di transizione che punta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Per questo la società sta dedicando forze e risorse alla ricerca, fondamentale per questa rivoluzione che guarda all’ambiente, oggi più che mai necessaria. Sono mille i ricercatori dedicati a trovare nuove strade per la decarbonizzazione, l’economia circolare, per ideare nuovi metodi di stoccaggio energetico e per l’ottimizzazione dei biocarburanti. Per un totale di oltre ottomila brevetti. «La ricerca è un motore fondamentale per la strategia di Eni e l’innovazione tecnologica funge da fattore abilitante per il nostro business», spiega Francesca Zarri, direttore Technology, R&D & Digital di Eni.
I centri di ricerca sparsi in tutta Italia sono sette, ciascuno focalizzato su specifiche aree. Tutti rispondono a un principio, quello della neutralità tecnologica, ovvero «l’utilizzo di tutte le opzioni disponibili in modo sinergico ed efficiente, selezionando, in base al contesto, la soluzione migliore per maturità, efficacia e capacità di favorire la riduzione delle emissioni. Valutiamo le tecnologie con un atteggiamento “laico”, in base alla loro capacità di fornire contributi tangibili e sostanziali alla decarbonizzazione», precisa Zarri. Che aggiunge un secondo principio: la diversità. «Per noi è molto imsan portante che persone con competenze, esperienze, età e percorsi accademici e professionali diversificati, lavorino insieme, affinché una tale ricchezza di punti di vista e capacità si possa integrare per promuovere l’innovazione».
Uno dei centri di ricerca più importanti di Eni si trova a Donato Milanese: qui si portano avanti le sperimentazioni sui biocarburanti, una tra le soluzioni più efficaci per rendere la mobilità sostenibile. «I biocarburanti offrono una soluzione utilizzabile già ora per ridurre l’impatto ambientale. Possono sostituire gradualmente i combustibili fossili, partendo soprattutto dal trasporto pesante e aeronautico, ad oggi difficilmente elettrificabili. Eni è stata la prima energy company al mondo a convertire, negli scorsi anni, due delle sue raffinerie tradizionali in bioraffinerie in Italia, Venezia e Gela, e ha deciso la conversione di quella di Livorno». E poi c’è
Eniprogetti, la società di ingegneria dove vengono testate alcune delle tecnologie che poi vengono utilizzate da tutta l’azienda per accelerare la transizione energetica: « Oltre alle classiche discipline ingegneristiche, Eniprogetti ha anche competenze specialistiche che consentono ad esempio lo sviluppo interno di bracci robotici e veicoli autonomi, sensoristica per monitoraggio ambientale e tecnologie a supporto di sistemi di generazione da fonti rinnovabili. I sistemi robotici, per applicazioni a breve termine, come ad esempio nell’ambito dello stoccaggio dell’anidride carbonica, sono in grado di monitorare l’integrità degli asset e dell’ambiente sottomarino, misurare parametri oceanografici e raccogliere campioni d’acqua».
Uno degli ambiti di sperimentazione su cui la società sta concentrando le sue forze è quello della fusione a confinamento magnetico, «l’energia che domina il nostro universo», come la definisce Francesca Zarri, e che «rappresenta una svolta nel percorso di decarbonizzazione, perché una volta portata a livello industriale, permetterà di generare grandi quantità di energia a zero emissioni con un processo sicuro e virtualmente inesauribile». Su questo fronte, Eni ha creato collaborazioni importanti, con enti nazionali e internazionali, tra cui il Mit di Boston: «La collaborazione e il dialogo tra industria, centri di ricerca e Università e anche istituzioni è fondamentale per realizzare innovazioni, in qualunque campo».
La vera svolta? Sarà la fusione a confinamento magnetico, senza emissioni e virtualmente illimitata