Parchi, strade uffici, pensiline Quali limitazioni sono efficaci?
Dall’australia che impone un prezzo medio di un pacco di sigarette a oltre 25 euro alla Nuova Zelanda che vieta l’acquisto ai nati dopo il 2009 e chi gliele vende commette reato: sono tanti i Paesi che hanno emanato norme contro il fumo. «Alcuni sono efficaci e hanno effetti duraturi mentre altri si sono diluiti nel tempo», spiega Sergio Harari, pneumologo e docente universitario di medicina interna a Milano. 1 La Gran Bretagna vieterà la vendita di sigarette e sigari ai nati dopo il 2008. Che ne pensa?
«Sarà la legge più dura in Europa su ampia scala a oggi. È una misura di prevenzione innovativa che inciderà in una fascia d’età “fragile”. Le ricadute sulla salute dei ragazzi del fumo sono significative perché cambia la storia biologica dell’individuo. Prima si inizia a fumare tanto più si è esposti ai danni del tabagismo. Gli effetti sulla salute di questa legge e sui comportamenti li vedremo in un futuro prossimo». 2
La Francia ha alzato il prezzo delle sigarette. Serve?
«Sì, colpire le tasche si è dimostrato persuasivo. Sul Corriere abbiamo proposto che l’italia adotti una tassa di scopo sulle sigarette non solo come deterrente ma anche per impiegare i proventi per la sanità e la prevenzione». 3
Dal 2003, in Italia, con la legge Sirchia non si può più fumare nei locali chiusi. Funziona?
«Dopo 21 anni l’effetto di freno sul tabagismo inizia a diluirsi ma ha cambiato in modo significativo l’atteggiamento dei fumatori».
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A Torino ora c’è il divieto di fumo all’aperto se ci sono altre persone entro 5 metri. A Milano è di 10 metri negli stadi, nei parchi o alla fermata del bus
«Sono divieti giusti, specialmente se ci sono i bimbi. Invece fumare alle pensiline dei bus le fa diventare delle specie di “camere a gas” che si mescolano con lo smog. Studi sui dehor di locali in strade strette dimostrano come diventino canyon in cui si concentra il fumo ed è come se diventasse una via chiusa».
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A Roma il divieto nelle stazioni della metro è esteso pure alle sigarette elettroniche. «Hanno in media una tossicità minore ma non sappiamo ancora quali siano gli effetti sulla salute a lungo termine. Oggi il primo passo verso il fumo per i giovani, purtroppo, è con questo tipo di sigarette e, poi, diventano fumatori duali aggiungendo quelle “tradizionali”».